Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1953  giugno 07 Domenica calendario

L’Italia vota, a nessuno il premio di maggioranza

• Elezioni politiche. Per la Camera votano 28.410.326 italiani, il 93,8% degli aventi diritto (stessa percentuale, altissima, per il Senato: in tutta la storia repubblicana sarà battuta solo una volta, di un decino di punto, nelle elezioni per il Senato del 1958). La Dc subisce una perdita secca di circa due milioni di voti, tengono le sinistre, in netta ripresa la destra (il Msi alla Camera passa dal 2% al 5,8%). Nessun gruppo di liste apparentate raggiunge la soglia tanto discussa del 50% più uno che darebbe diritto al premio di maggioranza (chi vi si avvicina di più è l’apparentamento tra Dc, Psdi, Pli, Pri, Svp, Psd’az che ottiene il 49,8% dei voti). «La proporzionale resta così la formula per predisporre le aggregazioni di maggioranza e minoranza all’interno del Parlamento. (…) Attorno alla Democrazia cristiana riprende quel carosello di alleanze che troverà una certa stabilità dopo l’apertura a sinistra del partito di centro (progetto che prende consistenza col varo del primo governo Moro che si presenta alla Camera il 4 dicembre 1963 e che si appoggia sull’alleanza tra Dc, Psi, Psdi, Pri)». [Piretti 1995]