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 1989  novembre 20 Lunedì calendario

Veltroni: non vogliamo arrivare al Duemila con Andreotti a Palazzo Chigi

• Walter Veltroni, il più giovane membro della segreteria, il dirigente più votato all’ultimo congresso, dichiara a Messina su Rep.: «Io ho passato 20 dei miei 34 anni lavorando a tempo pieno per questo partito. Questo Pci è stato qualcosa che ha cambiato la mia vita, e ai suoi caratteri io sono indissolubilmente legato. Ma la sua grande forza è stata sempre quella di esser capace di scelte difficili, e questa è una di quelle. Ogni altra scelta sarebbe stata sbagliata. Non c’è dubbio, era più comodo starsene fermi. Così però ci saremmo assunti la responsabilità, per non avere il coraggio di sbagliare, di vedere deperire un grande patrimonio politico e ideale. Ma siccome noi non vogliamo arrivare al Duemila con Andreotti a Palazzo Chigi, abbiamo capito che era necessario un elemento di rottura. Questo è il significato della nostra proposta, che non è una faccenda di nomi. Quando ne abbiamo discusso con Occhetto, abbiamo scartato sia l’ipotesi di un semplice cambiamento di insegne, sia la prospettiva subalterna dell’unità socialista. Adesso che l’ora della verità si è rivelata più drammatica del previsto, la nuova guardia prova per la prima volta cosa significa avere contro i grandi vecchi del partito: Pietro Ingrao, Gian Carlo Pajetta e Alessandro Natta. Con loro, in queste ore il segretario e i suoi colonnelli hanno cercato di tenere aperto un dialogo. Senza grandi risultati, però. Natta con la ragione capisce e ci dà ragione, ma col sentimento non riesce a convincersi racconta uno dei collaboratori di Occhetto. Ingrao lo conosciamo tutti: ha detto no e non cambierà idea. Quanto a Pajetta, lui è un politico troppo esperto per non capire che questa è la mossa giusta. Se è contrario, è per il semplice motivo che la proposta non è partita da lui. Ma questo, per piacere, non lo scriva». [Rep. 21/11/1989]