29 gennaio 2002
Tags : 20020130 Il delitto di Cogne
La sera prima del delitto di Cogne
• A casa Lorenzi è l’ora di cena «e mentre ero a tavola ho avuto mal di stomaco. Quando mi prende lo stomaco mi viene da svenire, è successo anche un anno fa, persi i sensi in bagno». Dopo cena arrivano i Perratone, Carlo e Graziana: «Era la prima volta che venivano a casa nostra. Non sono amici, non abbiamo confidenza. Lui è consigliere di maggioranza, veniva qui a parlare dei problemi di Montroz, l’acquedotto, i sentieri, le cose da fare». Quando bussarono alla porta, furono Davide e Samuele ad andargli incontro. Dalle chiacchiere, dice Annamaria, si passò a un discorso più intimo: «Non so come accadde, forse commentando i giochi di Samuele. Iniziarono a parlare del bambino perso recentemente da lei. Il signor Perratone era fatalista: diceva che avrebbero dovuto lasciar fare tutto alla natura, invece di affidarsi ai medici». Si parlò di bimbi: «Lei era commossa, aveva gli occhi lucidi. Io le dissi che non si doveva arrendere, perché è bello avere dei bambini, per la gioia che ti danno. Fanno parte di te stessa». Poi, quella frase, detta con malinconia, senza rabbia: «All’improvviso – ricorda Annamaria, ma Graziana Perratone ha smentito di aver pronunciato quelle parole –, Graziana ci disse: “Dovreste provare anche voi cosa significa perdere un bimbo”. Fu una frase che mi colpì, ma devo dire che non ci pensai più di tanto. Graziana era stata bravissima con Sammy, rideva delle sue birichinate». La serata finì intorno a mezzanotte. «Mi sentivo un po’ meglio, la casa era in ordine. Al momento di salutare i Perratone, gli abbiamo dato la torta che aveva fatto Samuele. Non l’aveva mangiata nessuno». [Marco Imarisio, Cds 12/3/2002]
• Annamaria e Stefano, originari di Bologna, si sono conosciuti a Cogne, Aosta, dov’erano soliti passare le vacanze nel 1991, all’Hotel Cascate di Lallaz. Lui turista e lei, appena diplomata, cameriera per un’estate («La prima volta che l’ho visto, stava seduto nel ristorante dell’albergo e per l’emozione gli ho versato il brodo addosso»). Nel 1993, sposi, si sono trasferiti lì e si sono costruiti da soli uno chalet, una villetta a due piani in legno e pietra, tegole d’ardesia, altalena in giardino, in cima a Montroz (frazione di Cogne). Ben integrati in paese, assidui frequentatori delle chiesa e amanti della compagnia. [Corrias 2006]
• «Martedì notte siamo andati a letto verso mezzanotte e un quarto. Dopo cinque minuti abbiamo sentito un forte rumore, che proveniva dal garage. Come un tronco di legno che cade» (Annamaria Franzoni). [Cds, 12/3/2002]
• La famiglia. Samuele Lorenzi, riccioluto, di anni 3, detto «Sammy», «nasetto», «testone», «il piccolo» figlio di Annamaria Franzoni, di anni 31, casalinga detta «Bimba», e di Stefano Lorenzi, di anni 33, elettricista. Un fratello, Davide, di anni 6.
• Cogne. Una tranquilla cittadina di 1.480 abitanti, 70 chilometri per lo sci di fondo, nota per i pizzi a tombolo e gli scultori del legno, Aosta.