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 2005  dicembre 21 Mercoledì calendario

Il matrimonio di Elton John e David Furnish

Testo tratto da Laura Laurenzi, Il giorno più bello,
Rizzoli, Milano, 2008


Windsor, 21 dicembre 2005, mercoledì

Gli sposi […] non vogliono baciarsi. Non in pubblico almeno, non davanti ai fotografi, […]. Ma in municipio, a porte chiuse, di fronte ai genitori commossi, agli amici e ai tre testimoni - dieci in tutto, contando anche il cocker Arthur - si baciano eccome: una fotografia che sarà soltanto per loro.
[…] Amor vincit omnia. L’ostacolo da superare non era semplice: gli sposi appartengono allo stesso sesso. Ma da stamattina in Gran Bretagna è entrata in vigore la nuova legge che consente, se non proprio dei veri matrimoni, le cosiddette unioni civili, ed Elton John l’aveva annunciato: io e David saremo i primi a sposarci, […].

[…] Hanno scelto il municipio di Windsor, dove otto mesi fa - stesso edificio, stessa sala, la Ascot Room, perfino stessa officiante, l’austera signora Clair Williams responsabile […] - l’erede al trono d’Inghilterra ha sposato la sua amante storica Camilla Parker Bowles. […] Manca qualche minuto alle undici quando una silenziosa Rolls-Royce Phantom nera deposita i due sposi davanti all’ingresso dell’elegante palazzetto seicentesco […].
Nessuna mascherata, nessun eccesso kitsch: […]. Niente boa di struzzo, niente piume e lustrini, niente ricami, niente stivali con la zeppa. Il matrimonio è una cosa seria, […]. «Amo David come non ho mai amato nessuno», ha dichiarato pubblicamente Elton Hercules John in un’intervista. «Vorrei mettere la mia vita nelle sue mani con una promessa matrimoniale. Non sono mai stato così felice».

[…] Manca qualcosa, […]: dov’è la sposa? I due uomini sono vestiti in modo molto simile, quasi uguale, con un sobrio tight di buon taglio […]. Cambia soltanto il colore della cravatta: grigio madreperla per Elton John, nera per David Furnish, […].

Composti, un po’ impacciati, sembrano entrambi lo sposo. Elton ha 58 anni, David 43. Uno, la star, il Sir, al secolo Reginald Kenneth Dwight, impeccabile anche se un po’ sovrappeso, ha sostituito il piccolo orecchino d’oro a forma di fallo che porta sempre al lobo destro con una perla, ha appuntato una piccola spilla di diamanti sul risvolto della marsina e ha cosparso i capelli, trapiantati, di gel. L’altro, il più giovane, quello che si è ritagliato il ruolo di angelo custode, il salvatore, l’anima buona che ha sottratto Elton John all’inferno delle dipendenze multiple, degli eccessi, degli stravizi e delle droghe, ha un’aria sana e abbronzata da ragazzo americano tutto sport, vitamine e frullati di frutta.

Sono raggianti, salutano la folla di fan […], ma per una volta tradiscono imbarazzo nei gesti, […] incerti sulla divisione dei ruoli: chi deve prendere sottobraccio chi, […] è lo sposo e chi è la sposa.

A vestirsi di bianco, il colore della purezza, ci hanno pensato le due madri, le consuocere, entrambe […]. La mamma di Elton John, in camicia candida e cappello a larghe tese, ha gli occhi già velati di pianto: «Sono molto orgogliosa», commenta la signora, che alla festa mascherata per i cinquant’anni del figlio si era spiritosamente travestita da regina Elisabetta, con tanto di diadema sui capelli cotonati.

Il piccolo gruppo scompare nel municipio presidiato dai bobbies. Chiude la processione Arthur, il cocker spaniel bianco e nero di Elton John. Lo tiene al guinzaglio, un guinzaglio di gran lusso in pelle di coccodrillo, la bella e scollata Sam Taylor-Wood, artista concettuale e fotografa. Le pratiche di rito vengono espletate a porte chiuse e durano lo stesso numero di minuti che furono necessari a Carlo e Camilla per diventare marito e moglie: esattamente venti. Elton e David entrano nell’ufficio del sindaco per firmare il registro, poi si accomodano nella Ascot Room, sulle due poltroncine […].
L’aria è carica del profumo che promana dai trionfi di rose bianche, di gigli e di fresie. Un rapido e garbato interludio con musica d’arpa suonata dal vivo scandisce la cerimonia, che deve restare privatissima. […] Era stata offerta una cifra stratosferica per l’esclusiva delle nozze. Una rete televisiva americana aveva già il contratto pronto […]: dieci milioni di dollari. «Dopo averne discusso e dopo aver riflettuto a lungo, alla fine abbiamo deciso di no. Il nostro amore è sacro per noi e preferiamo non commercializzarlo. Il sentimento che ci lega non è una cosa con attaccato sopra il cartellino del prezzo», ha spiegato David qualche giorno fa.

[…] Elton & David, proprio come in un normale matrimonio, si scambiano le fedi: due vere in platino con i rispettivi nomi tempestati di brillanti a profusione, per complessivi trenta carati.

Ora che l’atto è stato controfirmato gli sposi possono finalmente baciarsi, al riparo dagli sguardi indiscreti. I presenti applaudono con calore; la foto di rito, rigorosamente privata, è davvero una foto d’autore. A scattarla è Sam Taylor-Wood, testimone di nozze assieme al marito, il gallerista Jay Jopling, e a Sandy Brant, sofisticata editrice di «Interview», la rivista fondata da Andy Warhol.

Quando il portone si spalanca i neo sposi compaiono sulla soglia, sotto il porticato, e si tengono affettuosamente per mano; ma soltanto per un attimo. Devono averlo deciso in anticipo: poche smancerie, […]. Un boato di applausi li saluta sotto una pioggia di riso […]. Ringraziano, si inchinano, agitano la mano destra, […]. «Grazie, vi amo tutti, grazie, siete fantastici», ripete Elton John […]. Poi commenta: «Oggi è il giorno più bello della mia vita».

Due ragazze, due commesse di una pasticceria con corona di strass in testa e boa di struzzo, hanno portato in regalo una torta nuziale multipiano alla vaniglia con in cima, al posto delle statuine con gli sposi, due soldatini. Elton John le vede e si avvicina alle transenne; si sfiora il cuore e dice: «Sono veramente commosso». I poliziotti si spostano e lasciano passare le ragazze in modo che la rockstar possa abbracciarle tutte e due.

Ma il tempo è scaduto. Un altoparlante trasmette le note di Your song, e ammiratori e curiosi ondeggiano un’ultima volta. I fotografi si spintonano sperando […] di potere immortalare il bacio nuziale. Ma non ci sarà bacio […] neppure un timido abbraccio, solo qualche rapida pacca sulla spalla

[…].

[…] David Furnish […] prima di risalire in macchina: alza il pollice della mano destra, in segno di vittoria. Più che una vittoria una vincita al lotto, quella del canadese David, che dopo il sì in Comune è diventato cotitolare di un patrimonio leggendario, valutato per difetto non meno di centottantacinque milioni di sterline, considerando la tenuta di Windsor, una vera reggia, l’enorme appartamento di Londra a Holland Park, la lussuosissima villa con piscina in Costa Azzurra, lo sterminato superattico ad Atlanta e il nido d’amore a Venezia, in un palazzetto storico alla Giudecca dove gli sposi trascorreranno romanticamente il Natale e la luna di miele con il loro baby, il cane Arthur. Più naturalmente i diritti d’autore: dopo i Beatles, Elton John è il cantante che ha venduto più dischi al mondo: duecento milioni soltanto nei primi venticinque anni di carriera, tanto da essere fatto baronetto da sua maestà.

Una fortuna da record. […] Elton John ha generosamente scelto di non pretendere che il suo partner firmasse alcun tipo di contratto prematrimoniale, lasciando di stucco i suoi avvocati: «Avrei rovinato tutto, ho totale fiducia in David». Forse ha ragione Bill Clinton, l’ex presidente degli Stati Uniti, che, invitato alla festa di addio al celibato alla discoteca gay «Too2much» di Soho l’altra sera, ha mandato un videomessaggio di felicitazioni che si apre con queste parole: «Se ci fossero più persone come Elton John, il mondo sarebbe un posto migliore».

Per lui si scomodano i grandi. […] Tony Blair che, quasi in contemporanea col rito, durante la conferenza stampa di Natale a Downing Street, fa i suoi auguri a Elton John. Scrive così una nuova pagina di storia nel Paese che centodieci anni or sono […] incarcerò Oscar Wilde per la sua omosessualità condannandolo a due anni di lavori forzati. […]

Sono seicentottantasette in Inghilterra le coppie gay che hanno scelto di sottoscrivere l’unione civile proprio oggi, primo giorno utile. A Belfast, […] non sono mancate proteste veementi e cartelli con scritto «La sodomia è peccato», ma qui a Windsor, […] l’atmosfera è di massima tolleranza, […].
[…] Festa kolossal che si prepara a Woodside, «l’altro castello», la sontuosa dimora di Elton John qui nelle campagne di Windsor, di un tale fasto da poter rivaleggiare con le proprietà di Elisabetta II. È un maniero del XVI secolo arredato con mobili d’epoca e quadri antichi, trentasette ettari di terreno dove corrono cervi e cavalli, due laghi, giardini all’italiana, serre, fontane, giochi d’acqua, quarantacinque obelischi. […] Dress to impress, c’è scritto sul cartoncino d’invito: vestitevi per fare colpo. A orchestrare la festa - costata, si favoleggia, oltre un milione di sterline - Peregrine Armstrong Jones, il blasonato maestro di cerimonie che ha firmato il matrimonio di David Beckham, […].

La lista dei settecentocinquanta invitati sembra l’indice di un rotocalco, e verranno tutti, una vera parata di stelle: da Sharon Stone a Claudia Schiffer, Hugh Grant con l’ereditiera Jemima Goldsmith, Liz Hurley, Tim Burton, Michael Caine, anche lui baronetto. Colleghi come Sting, Anastacia, Shirley Bassey, persino uno dei Beatles, Ringo Starr. Campioni dello sport come Boris Becker. Orlando Bloom, Rod Stewart, Joan Collins, Victoria Beckham seminuda in un abito firmato Cavalli, scortata dal suo parrucchiere personale. Dall’Italia Donatella Versace e Afef Tronchetti Provera. […] Alla festa è atteso anche uno dei figli della regina, Andrea, l’unico in famiglia con la fama di edonista, che per l’occasione presenzierà assieme all’ex moglie Sarah Ferguson. E il capo della polizia di Scotland Yard, il commissario Brian Paddick, dichiaratamente gay, con il suo compagno.

Non doni ma opere di bene hanno chiesto gli sposi: offerte da devolvere alla ricerca sull’Aids, […]. Nel parco sono stati montati due immensi gazebo bianchi grandi come due circhi equestri: nel primo vengono offerti gli aperitivi e il caviale in dosi massicce, nel secondo viene servita la cena placée. I camerieri stappano milleduecento bottiglie soltanto di champagne. Rose bianche ovunque, in decorazioni sferiche che pendono dal soffitto a cupola. […] Elton John […] è al secondo matrimonio: la prima volta aveva sposato la sua tecnica del suono, Renate Blauel, tedesca. Nozze celebrate il giorno di San Valentino del 1984 in una chiesa vicino a Sydney, un colpo di testa durante una tournée. «Il matrimonio era predestinato al fallimento fin dal primo minuto», confesserà lo sposo dopo il costoso divorzio. «Io sono gay, non si può vivere in una bugia».
Laura Laurenzi