Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Alle Olimpiadi di Innsbruck (Austria) la sciatrice azzurra Claudia Giordani, 20 anni, vince la medaglia d’argento dello slalom speciale. L’allenatore Franco Vidi commenta: «Claudia aveva bisogno di spezzare un incantesimo. Sapeva di essere una delle tre più forti slalomiste del mondo, insieme alla Mittermaier (oggi prima, ndr) e alla Morerod. Ma le mancava il classico pezzo di carta, la testimonianza di un valore potenziale che non riusciva ad esprimere completamente per sfortuna o per altri motivi. Ora ha il riconoscimento e credo non succederà più tanto spesso quanto è capitato finora, cioè di vederla trionfare in una prima manche e cadere inevitabilmente nella seconda per poca convinzione o troppo nervosismo. Sarà certamente  un’altra, più sicura, più convinta dei proprio mezzi. Qui sta il grande valore della medaglia d’argento. Quando ho preso in mano la squadra femminile, e lo dico senza falsa modestia, Claudia era un’atleta distrutta. Il ginocchio in pezzi, la frattura dello scafoide l’avevano profondamente debilitata e demoralizzata. È stato necessario un lavoro in profondità, una ricostruzione avvenuta a piccole tappe. Aveva una grande paura di farsi male. Aveva il terrore della velocità. Per questo l’abbiamo preparata allo speciale». [Cristiano Chiavegato, Sta.Se. 12/2/1976]