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 2012  novembre 09 Venerdì calendario

Esce di scena De Sica, un uomo diviso in due

Sette, 9 novembre 2012

Anagrafe Vittorio De Sica, nato a Sora (Frosinone) il 7 luglio del 1901, figlio di Umberto, impiegato della Banca d’Italia, e di Teresa Manfredi, casalinga, infanzia in una «tragica e aristocratica povertà», a 13 anni si trasferisce a Napoli, poi a Firenze, a 15 anni recita in piccoli spettacoli per i militari ricoverati, a 29 Mario Mattoli lo lancia in coppia con Umberto Malnati (Lodovico sei dolce come un fico e altri sketch). Grande attore di teatro, poi di cinema, regista, morto per un tumore al polmone il 13 novembre 1974.

Sassi «Si rappresentava la storia di San Tarcisio martire, il giovane lapidato mentre portava le ostie benedette, e io riuscii a ottenere il ruolo soffiandolo a un mio compagno. Ma quello fu poi messo fra i pagani che dovevano scagliarmi i sassi e invece di un sasso di cartapesta me ne tirò uno vero facendomi cadere a terra svenuto e sanguinante. Tutti mi lodarono per un’interpretazione così realistica» (la prima recita all’oratorio San Camillo).

Battesimo Battezzato Vittorio, Domenico, Stanislao, Gaetano, infine Sorano, come il dio eponimo della città di Sora.

Religione «Charlie Chaplin è per me una religione. Sono cristinao e poi charlottiano».

Cinema Inizialmente restio al cinema perché «sono brutto, ho ilnaso lungo e poi che roba è il cinema? A me piace il teatro, il contato con la gente, voglio sentirla ridere e battere la mani».

Guance Mario Camerini, il regista deciso a lanciare nel cinema l’attore più ammirato e affascinante del momento, dovette però imbottirgli di ovatta le guance, incavate nella faccia tutta spigoli.

Andreotti Giulio Andreotti, che sulle colonne del Popolo accusò il film di De Sica Umberto D. di favorite «le vie disgregatrici dello scetticismo e della disperazione» e di rendere un «pessimo servizio all’Italia».

Cravatte Umberto D., capolavoro neorealista sulla vecchiaia e la solitudine, omaggio di De Sica a suo padre Umberto, interpretato da un Carlo Battisti in realtà professore di glottologia a Firenze che per l’emozione, al provinol si presentò con due cravatte.

Ischia L’amore per Ischia, dove però trascorreva solo le vacanze non essendoci il Casinò.

Casinò Lo scrittore Mario Puzo, autore de Il Padrino, lo considerava uno dei tre giocatori più accaniti di Las Vegas (gli altri due: un cinese e un indiano).

Padre Sempre elegantissimo, come il padre. Una volta, bambino, il sarto andò a lamentarsi dal padre per via dei conti mai saldati. Allora Umberto: «Nella ista dei creditori lei è al numero 2, se non la smette di umiliarmi davanti amio figlio la sposto al numero 37».

Madre Vittorio De Sica – corteggiato dal padre di Visconti, il quale, dopo avre fatto sette figli con Carla Erba, s’era scoperto omosessuale – a Luchino Visconti: «Avrei potuto essere tue madre».

Mogli Due mogli: Giusitta Rissone (una figli, Emilia), e maria mercede (due figli, Manuel e Christina).

Due De Sica si divideva in modo equanime tra le due famiglie: mangiava due volte (presto, all’orario dei bambini, in una casa, tardi, nell’altra, curando di separare i carboidrati dalle proteine), i addormentava presso la famiglia che tirava tardi, per alzarsi all’alba e mettersi a letto presso all’altra, in tempo per farsi salutare dai maschietti che andavano a scuola (compensava con pisolini sul set).  Festeggiava anche due Capodanni, aspettando la mezzanotte i una casa, per ritirarsi subito con la scusa di essere stanco, ma manifestandosi poco dopo nell’altra, con la scusa di aver accumulato ritardi in viaggio (brindava con la stessa famiglia un anno si e uno no).

Attore Racconta Monicellli che quando doveva fare solo l’attore «la prendeva come una vacanza, si riposava e non voleva sapere nulla. Mi chiedeva: “A Mario, che devo fare?”».

Perbene «Certo ho commesso degli errori, nella mia vita, ma non credo di aver mai fatto del male a nessuno. Credo di essere stato un uomo perbene».

Lucrezia Dell’Arti