Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• A Barcellona, l’Italia chiude in vantaggio 2-1 la terza giornata della sfida di Coppa Davis con la Spagna: Adriano Panatta e Paolo Bertolucci battono in tre set (6-4, 7-5, 6-4) il doppio formato da José Higueras e Antonio Muñoz. A fine partita il capitano Nicola Pietrangeli sbotta contro i colleghi spagoli: «Questi sono proprio quelli che non ce vonno sta’. Non sanno incassare le sconfitte. Dove vogliono andare con questa squadra? Quando Barazzutti ha perso con Higueras nessuno di noi ha mosso un ciglio. Ora cosa vogliono? A questi spagnoli non gli sta mai bene niente. È un pubblico che fa schifo. Ma le peggiori responsabilità sono proprio di Couder che è arrivato, incredibile, a insultare quel perfetto gentiluomo del giudice arbitro e di Gimeno che dietro le spalle del clan spagnolo aizzava in piedi il pubblico. Una cosa davvero vergognosa. Questi qui devono prima di tutto imparare a saper perdere». Gli spagnoli se la prendono col nostro capo tifoso Serafino, 190 chili, carriera iniziata con la Ignis (pallacanestro), poi passato alla nazionale di calcio, all’Inter di Helenio Herrera (foraggiato dal clan Moratti), al Milan di Gianni Rivera, alla Juve (causa la parsimonia di Giampiero Boniperti la collaborazione è durata poco). Il presidente federale Paolo Galgani si difende: «Ma cosa posso fare? Io più di non dargli una lira non posso. Non posso certo impedirgli di comprare il biglietto di viaggio per i match di Coppa Davis né posso ritirargli il passaporto. Non c’è dubbio però che la sua presenza crea problemi alla squadra di cui non c’è alcun bisogno». [r. c., Sta. 1/8/1977]