17 ottobre 2012
Un appello di Graziani ai prigionieri italiani
Corriere della Sera, 17 ottobre 1943
Roma, 16 ottobre
Il mio appello va a voi, cari commilitoni, che da mesi ed anni vivete lontani nei campi di concentramento dell’India, della Rhodesia, del Tanganika, del Kenia e del Sudan; a voi tutti che ora specialmente sentite l’angoscia del momento dopo tante speranze, dei vostri sogni, delle umiliazione subite, selle sofferenze patite, vi presentate ora alle lusinghe del nemico, che con i traditori vi vuole armare contro i vostri fratelli. L’Italia, la nostra cara Patria, non vuole che scorra questo sangue. È molto quello già versato ed è prezioso quello che esso ancora dovrà sacrificare per il proprio onore.
Voi tutti, ufficiali che mi foste a fianco, illuminate se è necessario le coscienza sei nostri soldati prigionieri; dite loro che la Patria non di salva né vuole essere salvata con il tradimento. Voi fratelli che nascosti nelle boscaglie d’Etiopia e delle Somalia dall’aprile 1941 alimentate la fiaccola del combattimento e della riscossa, fate sentire la vostra azione e la vostra fede a tutti coloro che attendono ancora una parola e una esempio. Fratelli lontani non impugnate le armi del nemico: le vostre madri, le vostre spose non potranno un giorno guardarvi negli occhi. Saremo noi a combattere per il vostro riscatto, saremo noi che sulle rive della Patria a fronte alta vi accoglieremo agitando quel vessillo, quella sacra bandiera dell’onore che il nostro popolo amerà e il mondo rispetterà.
Rodolfo Graziani (Radio Roma)