Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Dopo Carmelo Bossi (31 ottobre 1971) e Domenico Tiberia (7 maggio 1972), il giapponese Koichi Wajima batte anche Silvano Bertini e conserva il titolo mondiale dei superwelter (Wba): al palazzo del ghiaccio Makomanai di Sapporo, il pugile italiano non si presenta al centro del ring per l’inizio del 13° round. Steve Klaus, assistente di Bertini col manager Sconcerti, spiega: «Se Silvano fosse stato un pugile meno orgoglioso di quello che è, avrebbe abbandonato già prima della fine del round. Ha resistito in maniera ammirevole, ma ormai l’incontro era finito. Nell’intervallo lo abbiamo convinto che non era più il caso di continuare. Proseguire in quelle condizioni, con il giapponese ormai euforico e convinto di avere l’incontro in pugno, sarebbe stato un vero suicidio». Bertini, 33 anni, aggiunge: «Alla fine della dodicesima ripresa mi sono reso conto di avere perso ogni forza di reazione, anche perché non potevo più muovermi liberamente per un dolore al piede destro e perché la mano destra mi si era visibilmente gonfiata. Ho preferito quindi accettare il consiglio del mio manager ed arrendermi, piuttosto che rischiare guai più grossi». [Sta. 15/8/1973]