Rassegna, 9 ottobre 2012
Atene blindata per l’arrivo della Merkel
• Atene si prepara oggi a dare il benvenuto ad Angela Merkel in uno stato d’assedio. Proibite le manifestazioni. Chiuso il centro della città, pattugliato da settemila poliziotti in assetto di guerra che hanno alzato nella notte un muro invalicabile (almeno così sperano i nuclei anti-sommossa) di barricate di ferro e cavalli di frisia a protezione del Parlamento. Diverse pattuglie scelte di cecchini già appostate da ieri sera sui tetti nelle aree più sensibili. La cancelliera visiterà la capitale ellenica per la prima volta dallo scoppio della crisi dei debiti sovrani. Obiettivo: «Ribadire che la Germania vuole tenere la Grecia nell’euro e sostenere la politica di riforme del governo Samaras», come ha detto il suo portavoce.
«Mi aspetto un’accoglienza amichevole», si è augurata ieri Merkel. Difficile che possa essere accontentata. Racconta Livini su Rep: «Sindacati e opposizione hanno convocato per oggi diverse manifestazioni. E il ministero degli Interni – per evitare incidenti in una giornata delicatissima per l’immagine internazionale della Grecia – ha scelto la linea dura, creando una zona rossa dall’aeroporto fino a piazza Syntagma dove sarà impedita ogni forma di assembramento dalle nove di mattina alle dieci di sera. La situazione però nella serata di ieri, con il centro presidiato massicciamente dalle forze dell’ordine, era tesa. Gsee e Adedy, i sindacati del settore pubblico e privato, hanno deciso (salvo sorprese dell’ultima ora) di sfidare i divieti, confermano la loro manifestazione sotto il Parlamento».
• Il governo di Samaras, indebolito dalla polemica sulle liste degli evasori fiscali con conti in Svizzera insabbiate per due anni, ha enorme bisogno dell’appoggio della Merkel per sbloccare al Consiglio Ue del 18 ottobre i 31 miliardi di aiuti necessari per evitare il crac. Ma in molti sperano che la visita di oggi (Merkel rientrerà in serata dopo aver incontrato Samaras e il presidente Karolos Papoulias) faciliti l’ok della trojka ai nuovi tagli da 13,5 miliardi e spiani la strada per dare due anni in più alla Grecia per sistemare i suoi conti. [Livini, Rep]