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 2012  ottobre 09 Martedì calendario

Chavez per la quarta volta presidente del Venezuela

• Hugo Chavez è stato rieletto per la quarta volta presidente del Venezuela con il 54,8% dei voti contro il 44,7% dello sfidante, Henrique Capriles. Il divario tra i due è stato di circa un milione e mezzo di preferenze. Il presidente bolivariano della rivoluzione socialista è stato riconfermato nonostante tutte le difficoltà del momento. Malattia, crisi energetica (il Venezuela è martoriato dai black-out elettrici), criminalità, corruzione governativa. Scrive Ciai su Rep: «Chavez ieri notte ha già detto che il suo nuovo mandato inizia subito, non il prossimo gennaio. Chi sarà il nuovo vicepresidente se l’attuale, Elias Jaua, si candida governatore nello Stato di Capriles? E la svalutazione del bolivar? Non è più possibile sostenere il blocco del cambio ai livelli attuali (un terzo del valore reale del dollaro sul bolivar) senza dissanguare le casse dello Stato in un paese che importa quasi l’ottanta percento di ciò che consuma. All’interno del chavismo c’è chi tira la maglietta al presidente per una nuova accelerazione del progetto socialisteggiante. L’area più radicale vorrebbe nuove nazionalizzazioni e un sempre maggiore controllo dello Stato sull’economia. Ma i problemi economici sono tanti e l’equilibrio difficile».

• Commenta Cotroneo sul Cds: «È un fatto che Chávez si trova oggi davanti la più forte e migliore opposizione del suo ciclo, ed è stato costretto a riconoscerlo nel discorso, domenica notte davanti ai suoi. Ha anche promesso più moderazione e dialogo con chi la pensa diversamente, come aveva già fatto altre volte. Sei anni fa aveva inflitto un distacco di 26 punti al suo avversario Rosales, stavolta poco più di dieci al giovane e combattivo Henrique Capriles. Ma per come si è svolta la sfida, e considerando le aspettative dell’opposizione, quella di Chávez è comunque una vittoria forte, e che lascia senza parole molti osservatori. Fino a tarda notte, domenica, presunti exit poll ancora davano Capriles vincitore; e per buona parte della campagna una metà degli istituti di ricerca aveva ripetuto la stessa cosa. Il tam tam su Twitter segnalava disperazione tra le file bolivariane, gli uomini del tavolo unito dell’opposizione mostravano certezza assoluta di vittoria. Le folle radunate da Chávez negli ultimi giorni di campagna erano state liquidate come camionate di buoi (leggi dipendenti pubblici) obbligati a indossare una maglietta rossa pena il licenziamento. L’opposizione ci aveva creduto davvero alla vittoria. Invece compie addirittura un passo indietro rispetto alle ultime amministrative, quando strappò al governo le province più importanti e lo superò nel voto popolare».

• Tra tre mesi in Venezuela ci sono le amministrative, si rinnovano governatori e sindaci. E per l’opposizione c’è il pericolo che dopo la sconfitta si rompano le fila. [Ciai, Rep]