Rassegna, 9 ottobre 2012
Esodati, scontro tra governo e maggioranza
• Scontro diretto fra governo e maggioranza sul caso esodati, quella categoria di lavoratori che – per via della riforma previdenziale e dell’allungamento dell’età pensionabile – rischia di restare senza stipendio e ancora senza pensione. La riforma stessa salvaguarda la posizione di 65 mila persone, aumentate a 120 mila grazie ad un decreto firmato dal ministro Grilli venerdì scorso, ma la copertura non è sufficiente (l’Inps stima la platea interessata a 390 mila casi). Una proposta di legge bipartisan fissa nuove regole sulle salvaguardie da adottare, ma ieri, primo giorno di dibattito alla Camera per il ddl voluto da Pd e Pdl, sul caso è scoppiato l’ennesimo scontro. Spiega la Grion su Rep: «Al governo, infatti, la proposta della maggioranza non va bene: costa troppo, abbatte un principio fondante della riforma stessa (l’abolizione delle pensioni d’anzianità) e mette a repentaglio la tenuta dei conti e quindi la credibilità in Europa. Avvisi messi nero su bianco in una lettera inviata dal ministro Fornero oltre due mesi fa (il 7 agosto) alla Commissione Lavoro alla Camera, resa nota solo ieri. Occorre fare “ogni sforzo per evitare anche il solo rischio di adottare misure che potrebbero avere l’effetto di compromettere gli sforzi di stabilizzazione finanziaria sin qui profusi dal Parlamento, dal governo e dal Paese” c’è scritto. “Il governo è pienamente disponibile a discutere caso per caso, ci sono persone in seria difficoltà e vanno tutelate” aveva precisato il ministro, ma l’avviso ai partiti è chiaro: va evitato “il rischio di misure non comprese in sede internazionale”».
• Il testo sulle pensioni proposto in primis dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, Pd, fissa la quota necessaria in 5 miliardi, ma oggi, in Commissione Bilancio alla Camera (il cui parere è fondamentale per far sì che la proposta vada avanti e non si incanali su un binario morto), arriveranno i dati della Ragioneria. Comunque sia, già i 5 miliardi non risultano coperti: la strada principale che era stata indicata dai partiti (giovedì scorso in commissione Lavoro hanno votato all’unanimità il testo) è quella di reperire i fondi da un’ulteriore tassazione di giochi on-line e lotterie, ma la commissione Finanze ha già espresso perplessità. [Grion, Rep]