Rassegna, 4 ottobre 2012
Scosse al Nord, trema di nuovo l’Emilia
• Il sisma che ha di nuovo scosso in maniera sensibile la Val Padana (4,5 gradi della scala Richter) ha colpito questa volta più a ovest rispetto ai disastrosi eventi del maggio scorso. Dopo il picco delle 16,41 in Val di Trebbia, nel Piacentino, si sono avvertite tra le 19 e le 20 altre tre scosse per fortuna di intensità inferiore: tra 2,1 e 3,2 della scala Richter. Abbastanza per far tornare la paura in Emilia. «Queste o l’evento registrato sulle Alpi Cozie, oltre Cuneo, ieri mattina non vuol dire che la terra ora tremi di più verso Ovest – spiega Stefano Gresta, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Ingv –. La dimostrazione è che pochi minuti dopo il terremoto delle 16.41 ne sono stati registrati due più lievi in Val di Taro situata più ad est. Nelle prossime ore, settimane o mesi si potrebbero verificare altri fenomeni nella Pianura padana in qualsiasi direzione, senza una tendenza precisa perché la causa è sempre la stessa». Cioè, tutto nasce dalla placca adriatica, estrema lingua a nord della zolla africana, che spinge verso le Alpi accumulando dovunque energia la quale prima o poi si libera scatenando sismi di varia intensità. [Caprara, Cds]