Rassegna, 2 ottobre 2012
Germania, niente processo per la strage di Stazzema
• Il tribunale di Stoccarda ha deciso che non ci sarà processo in Germania per gli otto ex granatieri della Reichsführer Ss già condannati in Italia (altri due sono nel frattempo deceduti) e ora prosciolti per la strage di Sant’Anna di Stazzema. «Non ci sono prove sufficienti», hanno spiegato i magistrati tedeschi. E in un comunicato, che ha indignato i familiari delle vittime, i pochi superstiti dell’eccidio, perpetrato il 12 agosto del 1944 nel paesino abbarbicato sulle colline dell’Alta Versilia davanti al mare, si precisa che «dalle indagini, condotte in maniera ampia ed estremamente approfondita insieme all’ufficio criminale del Baden-Württemberg, è emerso che non è possibile dimostrare una partecipazione degli indiziati alla strage punibile con una pena che non sarebbe prescritta». Secondo i procuratori tedeschi poi quell’eccidio non fu programmato (o almeno non ci sono prove) e premeditato per sterminare la popolazione civile come invece la storia ha sempre raccontato e i processi italiani stabilito. «È possibile che originariamente – hanno scritto i magistrati di Stoccarda – l’obiettivo dell’azione militare fosse la lotta contro i partigiani e la cattura di uomini abili al lavoro per una deportazione in Germania e che l’uccisione della popolazione civile sia stata comandata solo quando si era reso chiaro che quell’obiettivo non poteva essere raggiunto». [Gasparetti, Cds]
• I sopravvissuti e i parenti delle vittime della strage di Stazzema si sono sentiti più offesi e beffati dalla decisione del tribunale di Stoccarda. Enio Mancini, 75 anni, era un bambino quando i soldati nazisti arrivarono nel paese e iniziarono a massacrare i suoi compagni di gioco e i parenti. Fu salvato da un militare tedesco che lo fece fuggire sparando in aria e da allora lo ha cercato inutilmente per abbracciarlo. Anche per questo la Germania gli ha conferito il Bundesverdienstkreuz, un’alta onorificenza al merito. «Che adesso restituirò al governo federale – annuncia – perché questo proscioglimento è uno scandalo. La Germania dice sempre che non dobbiamo fare i compiti a casa in economia. Anche gli amici tedeschi, però, devono farli nella storia». [Gasparetti, Cds]