Rassegna, 2 ottobre 2012
Pronto il decreto taglia-province
• Sulle province il governo ora ha pronto un decreto, che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri già venerdì 26 ottobre. «Tutto quello che sta accadendo – ha detto Filippo Patroni Griffi – conferma che bisogna andare avanti. La nostra intenzione è di procedere in maniera ferma, ma senza demagogia». E quindi, sembra proprio difficile che l’esecutivo possa derogare dai requisiti richiesti perché una provincia rimanga in vita: almeno 2.500 chilometri quadrati e 350 mila abitanti. [Cuzzocrea, Rep]
• Ieri i Comitati delle autonomie locali (Cal) di quattro regioni hanno votato sul riordino. Cercando, in alcuni casi, di forzare la legge. Chiedendo deroghe. Pretendendole, quasi. Entro domani dovranno pronunciarsi gli altri Cal, poi – la data ultima è il 23 ottobre – le regioni manderanno le proposte a Palazzo Chigi. Nel caso non forniscano le indicazioni richieste il governo passerà attraverso la conferenza unificata. Poi, agirà per decreto. Cuzzocrea (Rep): «Che ce ne sia bisogno è praticamente certo. Il governatore della Basilicata Vito de Filippo ha annunciato ieri il suo no alla provincia unica, dicendo che anche Umbria e Molise – nella stessa situazione – si opporranno. Non sono le uniche. In Veneto il cal ha deciso che le province devono restare sei, oltre alla città metropolitana di Venezia: Belluno viene confermata per “la specificità riconosciuta dallo Statuto”, Treviso grazie all’annessione del comune di Scorzé, Rovigo “per la peculiarità del polesine”, Padova “per le caratteristiche della realtà territoriale“. Difficile, che al governo possa andar bene».