Rassegna, 28 settembre 2012
Istat: un giovane su due senza lavoro
• Il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nel corso dell’audizione sulla nota di variazione al Documento di economia e finanza nelle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, ha fornito dati allarmanti sull’occupazione giovanile nel nostro Paese. I giovani tra i 18 e i 29 anni, circa 7,7 milioni, sono occupati solo al 40,3%, mentre il 13% è alla ricerca di un’occupazione e il 46,7% è inattivo. Tra questi ultimi, in sei casi su dieci ci sono gli studenti, mentre circa un quinto «appartiene all’area dell’inattività più contigua alla disoccupazione». Il lavoro quando c’è è precario: sempre nella fascia tra i 18 e i 29 anni, a fronte di una riduzione del 7,3% dei dipendenti permanenti, quelli a termine sono cresciuti del 4,6% e i collaboratori del 4,7%. Ne consegue che circa un giovane su tre svolge un lavoro atipico. È cresciuto nel primo semestre dell’anno anche il numero dei giovani Neet, cioè quelli che non studiano, non lavorano e non sono in formazione, la cui incidenza passa dal 25,3% del 2011 al 26,9%. Si tratta di 2.071.000 ragazzi, 103 mila in più rispetto al primo semestre del 2011». [Baccaro, Cds]
• Sempre secondo l’Istat il leggero recupero della fiducia delle imprese manifatturiere e delle costruzioni, la stabilizzazione della fiducia delle famiglie, l’aumento degli ordinativi industriali e i primi segnali di ripresa delle esportazioni e delle importazioni di beni intermedi e strumentali, fanno «ritenere possibile» che per il Pil 2012 ci sia «uno scenario leggermente più favorevole» del -2,4% indicato dall’aggiornamento del Def. Nella seconda parte dell’anno dovrebbe attenuarsi la caduta della produzione industriale, con un primo possibile aumento congiunturale nel corso del terzo trimestre. Così la contrazione annua dell’attività industriale sarebbe di circa il 6%. [Baccaro, Cds]