Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  settembre 26 Mercoledì calendario

Il taccuino del cronista è pieno di appunti e di domande. Gli appunti: Napolitano si è scagliato contro i «troppi, vergognosi fenomeni di corruzione

Il taccuino del cronista è pieno di appunti e di domande. Gli appunti: Napolitano si è scagliato contro i «troppi, vergognosi fenomeni di corruzione. Bisogna risanare la politica»; Alfano ha proposto agli altri partiti di non ricandidare nessuno dei vecchi consiglieri, senza peraltro ricevere risposta; Berlusconi ha annunciato che società di revisione esterne controlleranno i bilanci dei gruppi del Pdl; idem il Pd alla Camera: qualunque cosa decida il Parlamento, il bilancio del gruppo sarà affidato a una società esterna; le agenzie hanno ribadito una notizia diramata in un comunicato ufficiale della Regione Lazio giovedì scorso, secondo cui Marrazzo, l’ex governatore del Lazio finito nei guai per la sua passione per i transessuali, aveva un conto corrente a suo nome per 50 mila euro, «integrato dall’economo in base alle necessità nel corso dell’anno» e utilizzato attraverso 4 carte di credito (Marrazzo finora non ha smentito, la Polverini ha invitato i cronisti a venire al ristorante con lei e verificare con quale carta di credito si sarebbe pagata la cena); la magistratura ha aperto un fascicolo relativo alle spese della giunta di Palermo; i democratici lombardi sono pronti a dimettersi per far cadere Formigoni (il capo dei democratici lombardi si chiama Martina, Formigoni ha risposto: «Chi è questa signora Martina? Non la conosco»); è già aperto il dibattito sull’election-day e cioè se si debbano accorpare elezioni politiche, regionali, comunali in una solo giorno oppure no; Alemanno vuole che il candidato sindaco del centro-destra sia scelto attraverso le primarie; “Repubblica” ha rivelato che i dirigenti scelti dalla Polverini per occupare posti da 120-180 mila euro l’anno non avevano i titoli per sedersi dove si dono seduti»; le prime indiscrezioni sui prossimi candidati alle regionali indicano: Meloni, Bertolaso e Luisa Todini per il centro-destra; Gasbarra, David Sassoli, Andrea Riccardi per il centro-sinistra. Ultimo appunto, una curiosità: Berlusconi è arrivato a Roma in treno.

•  Questi sono gli appunti finiti sul suo taccuino relativamente alle notizie. E le domande?
Le domande dovrebbe farmele lei.  

Se le faccia lei.
La prima domanda che mi sono segnato è: il centrodestra si squaglia oppure no? La seconda domanda è: l’operazione-immagine della Polverini è riuscita oppure no? La terza domanda è: che conseguenze avrà tutto questo sulla sinistra?  

Cominciamo dal centro-destra che si squaglia.
La linea di Berlusconi, consegnata a una dichiarazione che deve avergli scritto Giuliano Ferrara, è: «Nessuno può chiamarsi fuori. Tutti i gruppi del consiglio regionale del Lazio erano corresponsabili: maggioranza e opposizione. La presidente del Lazio si è assunta personalmente responsabilità che sono di sistema. Ora è necessario intervenire eccetera eccetera. Bisogna abrogare il sistema di finanziamento eccetera eccetera». Non penso che il centro-destra vada in pezzi per la bomba laziale, anche se la crisi Polverini è il risultato finale di una faida interna ai berlusconiani. Intanto bisogna vedere come sarà la legge elettorale. Berlusconi sembra poi sempre più deciso a presentarsi con una federazione di lista. La fratumazione potrebbe essere pilotata. Nell’intervista all’Huffington Post ha persino annunciato che aspetta Tremonti a braccia aperte.  

Polverini.
So che il mondo ha rabbrividito di piacere sentendo la Polverini pronunciare la frase: «Ve mando tutti a casa». Considero la governatrice altamente responsabile dello sfascio laziale, per le ragioni scritte ieri. Non è detto che gli elettori percepiscano chiaramento queste responsabilità. Anzi. Ieri, nel raccontare la sua giornata, ha astutamente detto che non vuole ricandidarsi a niente, molto meglio starsene a casa a fare dolci. Molto brava, davvero. Alla domanda: ma diventare deputato? Ha risposto: «Addirittura?». Alla fine ce la ritroveremo sul serio candidata premier.  

La sinistra?
Raramente ho visto a sinistra tanto imbarazzo. Si chiamano fuori, annunciano dimissioni, ma nei due anni in cui l’ufficio di presidenza, anche col voto loro e dell’Udc, portava le cosiddette “risorse” per i gruppi da uno a quattrodici milioni non hanno stampato nemmeno un manifesto di denuncia. E sì che di spese per i manifesti ne hanno messe in bilancio per 700 mila euro…

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 26 settembre 2012]