Rassegna, 21 settembre 2012
Cresce la protesta musulmana contro la Francia
• Oggi e domani è massima l’allerta per le proteste musulmane contro la Francia dopo la pubblicazione delle vignette su Maometto. Oggi perché è venerdì, giorno della preghiera. Domani perché sui social network circolano almeno due appelli a scendere in piazza a Parigi, nonostante il governo abbia vietato le manifestazioni. Ieri, più che in Francia, le proteste si sono viste nei Paesi islamici, unendo nell’indignazione le caricature del Profeta pubblicate dal settimanale francese Charlie Hebdo e il film americano L’innocenza dei musulmani (peraltro, la Corte della California ha sentenziato che il trailer del film non deve essere rimosso da Youtube). A Kabul, circa 300 studenti hanno sfilato scandendo slogan di «Morte alla Francia, morte agli Stati Uniti». A Teheran, un centinaio di studenti o sedicenti tali ha ripetuto le stesse minacce, con l’aggiunta di «Morte a Israele», davanti all’ambasciata di Francia, tenuti però a distanza dalla polizia. Al Cairo c’è stato invece un passo dei Fratelli musulmani. Il loro Partito della libertà e della giustizia, attualmente al governo, ha chiesto a quello francese di «prendere misure ferme e rapide» contro Charlie Hebdo, come si è fatto nel caso delle foto in topless di Kate o come si fa «contro chi nega l’Olocausto». [Mattioli, Sta]
• La prima edizione del numero incriminato di Charlie Hebdo, circa 75 mila copie, è esaurita e una ristampa di 90 mila sarà in edicola oggi. [Mattioli, Sta]
• Mario Borghezio, che ieri a Bruxelles regalava copie di Charlie Hebdo ai colleghi eurodeputati. [Mattioli, Sta]