Rassegna, 19 settembre 2012
Lignano, la confessione choc di Lisandra
• Lisandra Aguila, la 21enne cubana accusata insieme al fratellastro Reiver dell’omicidio dei coniugi Paolo e Rosetta Burgato, ha confessato davanti agli inquirenti tutti i dettagli del delitto. «Il signor Burgato a un certo punto ha detto: “Reiv, lasciaci stare!”. Allora mio fratello ha perso la testa e ha iniziato a picchiarlo, sentivo dei colpi come contro il muro...». E poi: «Io intanto tenevo la signora Burgato che voleva andare ad aiutare il marito. Con la voce rauca (nell’inutile tentativo di camuffarla, ndr) ho detto a mio fratello: “Non la riesco a tenere”. Allora Reiver ha iniziato a picchiare la signora... A quel punto ho perso io la testa: ho preso il coltello più grande che avevo appoggiato per terra e ho tagliato il collo al signor Burgato e poi ho accoltellato la signora...». Scrive Colonnello della Sta: «Alla fine, anche i carabinieri, che già da giorni li avevano individuati e intercettati, erano sgomenti. Tutto qua? Sì, tutto qua. Nessun mandante oscuro, nessuno strano movente: una rapina, come tante, finita nel sangue. Con i due autori, riconosciuti perfettamente dalle vittime, che impazziscono di rabbia appena capiscono che il loro piano, se così si può chiamare, fa acqua da tutte le parti e non avranno scampo con i due anziani amici del loro patrigno. Chissà cosa davvero si saranno detti in quei momenti di tensione, quali minacce, quali insulti. Lei grossa e tarchiata, (“Avevo indossato felpa e pantaloni della tuta neri perché non volevo che capissero che ero una donna...”) lui un gigante di grasso e muscoli, il Tyson di Lignano: li avrebbe riconosciuti anche un bambino, nonostante i guanti da motociclisti e il passamontagna indossato. Così perdono la testa e iniziano a colpire, sempre più forte».