Rassegna, 19 settembre 2012
Camera, i partiti divisi sui bilanci certificati
• La Giunta per il regolamento della Camera ha respinto ieri la proposta del presidente Fini di affidare la certificazione dei bilanci dei gruppi parlamentari a una società esterna. Quando la notizia è trapelata i partiti hanno fatto marcia indietro, quasi tutti tranne il Pdl. Questi i fatti come li racconta sulla Stampa Bertini: «Nella Giunta del regolamento della Camera oggi sarebbe andata in votazione una nuova norma per obbligare dal 2013 i gruppi parlamentari che fanno capo ai partiti a redigere un bilancio di come vengono spesi i fondi assegnati ogni anno: in totale circa 35 milioni di euro che i gruppi spendono a vario titolo, dagli stipendi di segretari e dipendenti fino a iniziative politiche e convegni. E che fino ad oggi non erano soggetti ad alcun tipo di controllo. Fin qui tutto bene, peccato che questa lodevole iniziativa, nata in giugno dopo la stretta sui fondi pubblici e i bilanci dei partiti, approda in un Giunta con una proposta (elaborata da Fini e dai tre questori della Camera) che prevede di non assegnare il controllo agli uffici di Montecitorio, ma a società esterne di revisione. E qui come si direbbe casca l’asino, perché una settimana fa in Giunta viene sollevata l’obiezione dell’autogiurisdizione, prerogativa altrimenti detta “autodichia”, che garantisce agli organi costituzionali (Camera, Senato, Consulta, Governo e Quirinale) totale autonomia e indipendenza. Allora, dopo una discussione senza obiezioni di sorta, la proposta iniziale viene emendata dai due relatori, Bressa del Pd e Leone del Pdl: la certificazione non deve essere fatta da società esterne, essendo i gruppi soggetti istituzionali assimilabili alla Camera. La notizia viene anticipata dall’Ansa, finisce subito sui siti e scatta una corsa a chi ingrana prima la retromarcia».