Rassegna, 19 settembre 2012
Anche la mamma di Fiorito nel mirino dei Pm
• Le indagini sull’ex tesoriere ed ex capogruppo regionale Pdl, Franco Fiorito, accusato di peculato, proseguono su tre filoni. Longo (Sta): «Da una parte, la villa al Circeo con tanto di parcheggio abusivo - acquistata con il mutuo e quindi esposta alla verifica del passaggio di denaro. Dall’altra, la falsificazione di alcune fatture e l’apertura di 5 conti correnti in Spagna da dove far partire il denaro verso paradisi fiscali protetti. Al centro, il ruolo di stretti collaboratori e parenti che hanno firmato assegni o autorizzato bonifici, prelevando il denaro dalle casse del partito (per un totale di 753 mila euro)».
• Uno dei conti italiani di Fiorito figura cointestato alla madre, Anna Tintori. Lo hanno accertato i militari del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Il conto è quello Unicredit della filiale 30302 Anagni Casilina. Sul conto erano presenti alcune migliaia di euro. Non è escluso che la donna potrebbe essere presto sentita dai magistrati. [Longo, Sta]
• Anna Tintori, madre di Franco Fiorito. Del figlio dice: «Non ha mai fumato una sigaretta, non è mai andato in discoteca in vita sua, è un uomo perbene, intelligentissimo, ha sempre studiato molto, in terza media venne promosso con eccellente, a tre anni leggeva già Topolino». [Caccia, Cds]
• Gli investigatori del Nucleo valutario hanno accertato che soltanto a Roma Fiorito possiede tre case, oltre a una villa al Circeo e a un immobile a Tenerife, in Spagna, che avrebbe ereditato dal padre. [Sarzanini, Cds]
• L’avvocato difensore di Fiorito è Carlo Taormina. [Longo, Sta]
• «Andrea Augello. Cinquantuno anni, prodotto del Msi, senatore del Pdl, gran galantuomo, gran conoscitore della capitale e della politica, Augello è stato il superbo organizzatore della campagna elettorale di Alemanno e Polverini. Oggi ci va giù con la schiettezza di chi è amareggiato: “Il sindaco non ha dato segnali di discontinuità reale”. E sui camerati di merende: “E’ andato tutto ben al di là di quello che potevamo temere, conoscendo i personaggi. È un capitolo che conclude l’illusione di riprendere in mano la faccenda con strumenti ordinari. Ne servono di straordinari, bisogna sospendere il presepe di cariche nel partito, formare una squadra stretta come in campagna elettorale, cercare di giocarsi la partita nel tempo che rimane, se basterà”. Non basterà, e lo sa anche Augello sebbene non lo dica». [Feltri, Sta]