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 2012  settembre 17 Lunedì calendario

Caso Fiat, sindacati e partiti: il governo deve fare di più

• Il governo ora «pretenda» di sapere che intenzioni ha la Fiat, perché uno stop alla produzione negli stabilimenti italiani del gruppo sarebbe «inaccettabile». La politica e i sindacati alzano il tiro sulla vertenza Fiat e chiedono a Palazzo Chigi di occuparsi di politica industriale. La decisione del gruppo di Torino di non rispettare l’impegno preso due anni e mezzo fa con il progetto «Fabbrica Italia» (20 miliardi d’investimenti) entra così di potenza nel dibattito sulle già numerose crisi aziendali e occupazionali
del Paese. Al governo, i partiti chiedono di fare di più. Cesare Damiano del Pd precisa che non ci si può limitare a chiedere un chiarimento alla Fiat, «bisogna pretenderlo: quando diciamo che vorremmo in Italia una politica industriale a sostegno dei settori strategici, non stiamo parlando della luna, ma di quanto è stato fatto da Obama, Merkel e Hollande a difesa dei rispettivi settori dell’auto». Richiesta che arriva anche dai sindacati, che sul caso Fiat, però, sono divisi: sulla visione comune di come uscire dalla nuova emergenza pesa infatti la questione Pomigliano (accordo firmato solo dalla Cisl e dalla Uil). La Cgil di Susanna Camusso ci va giù dura («il tema centrale non è il calo della produzione, ma l’assenza di un piano industriale: il Paese è stato preso in giro»), ma la leader del sindacato ieri ha anche chiesto che «le tre organizzazioni dei meccanici utilizzino questa occasione per fare una proposta unitaria e riaprire il confronto con la Fiat e il governo». [Grion, Rep]