Rassegna, 17 settembre 2012
Alfano: «Nuova legge elettorale entro ottobre»
• Alla Festa di Atreju Angelino Alfano ha annunciato: «Pensiamo che entro la prima decade di ottobre, come si sta impegnando a ottenere il presidente del Senato Renato Schifani, sarà in Aula la legge elettorale nuova». E ha aggiunto: «Speriamo che ci sia l’accordo più vasto possibile, ma se non ci sarà, occorrerà comunque votare per una legge. Questa è la nostra linea di demarcazione». Scrive Fuccaro (Cds): «Del resto, in Senato i numeri dicono che una maggioranza a favore di un modello similtedesco, con le preferenze e un premio di governabilità attribuito al primo partito, c’è e può contare sui voti del Pdl, della Lega e anche dell’Udc, cioè su una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo Monti. E ciò spiega perché, benché ancora non vi sia un testo che rappresenti il massimo comune denominatore tra tutti i partiti, il Pdl vuole costringere il Pd a uscire allo scoperto. Il segretario lo dice esplicitamente quando afferma (senza fare alcun nome, però) che “qualcuno indirettamente cerca scuse per tenere questa legge”. Alfano enuncia, per sommi capi, le caratteristiche che il nuovo sistema di regole dovrà contemplare: “Siamo per una legge che abbia un fondamento su una questione di fondo, e cioè il potere di scelta deve ritornare in mano a ogni singolo cittadino”. Ciò significa, chiarisce ulteriormente, che “occorrono le preferenze, l’unico strumento per fare venire fuori il consenso individuale sul territorio, per fare emergere chi dal basso ha una spinta popolare”. E ricorda che con questa modalità “vengono eletti i consiglieri comunali, quelli regionali e i parlamentari europei”».