Rassegna, 14 settembre 2012
Renzi lancia la sfida al Pd
• Matteo Renzi ha lanciato dal Palazzo della Gran Guardia di Verona il suo tour per le primarie del Pd. Girerà con il suo camper le 108 province italiane. Lo slogan scelto è “Adesso!” e Renzi ha subito fatto sapere di voler «guidare e cambiare l’Italia nei prossimi 5 anni». E poi: «Non ho paura di prendere i voti di chi ha scelto il centrodestra ed ora è deluso. Non sto parlando delle primarie, ma delle elezioni politiche. Sono pronto, voglio stanarli... Se perdo le primarie? Darò una mano a chi vince». Racconta Alberti sul Cds: «In sala, un migliaio di anime di tutte le età. Renzi fa il Renzi: trascinatore, simpatico, demagogo, passionale, abilmente generico su certi punti, esplosivo su altri. Un solo parlamentare pd avvistato (il senatore di Lucca, Andrea Marcucci). Sindaci veneti quasi tutti con Bersani. Il reggiano Graziano Delrio, presidente Anci, si dice “interessato, ma in fase d’osservazione“: e Renzi, furbo, lo cita dal palco. (…) Chi lo chiama “rottamatore”, immaginando che tutto si risolva con una Bindi o un D’Alema in pensione (che ieri ha annunciato: “Sostenere Renzi? Non me l’ha chiesto, ma forse alla fine lo farei”), non ha capito: “Il cambio della classe dirigente – spiega – è il passaggio obbligato per cambiare il destino dei nostri figli: qui si fa una nuova Italia”. Poi, certo, il Pd va rivoltato: “Possiamo candidarci senza portare la giustificazione: negli ultimi 25 anni, loro sono stati in Parlamento, mentre noi eravamo all’asilo”».
• Sulla Stampa Brambilla: «Che si tratti di un’irruzione non c’è dubbio. Il suo partito avrebbe fatto volentieri a meno di questa discesa in campo che rischia di fargli più danni di quell’altra, storica, quella de “l’Italia è il Paese che amo”. Almeno quella condannò la sinistra solo all’opposizione; questa rischia di rivoluzionarla, di modificarne la ragione sociale. Infatti la Gran Guardia è piena zeppa fino a lasciare molti in piedi: ma non c’è nessun dirigente nazionale del Pd e dei parlamentari risulta presente solo un tale Andrea Marcucci che dev’essere di Lucca. Ci sono centinaia di “Adesso!”, ma non un solo simbolo del partito».
• «Pur di tenermi a casa, mio figlio Francesco voterebbe Bersani: per fortuna ha 11 anni e non c’è regola che possano inventarsi per portarlo alle urne...» (Matteo Renzi). [Alberti, Cds]