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 2012  settembre 12 Mercoledì calendario

Assalto alle sedi diplomatiche Usa al Cairo e Bengasi

• Al Cairo e a Bengasi, ieri, estremisti islamici hanno assaltato le sedi diplomatiche americane. Bandiere distrutte, sassaiole, incendi, violenze che confermano la fase di forte instabilità seguita alle primavere arabe. Ad accendere la violenza un film diffuso su YouTube da un gruppo di copti egiziani residenti negli Usa con l’aiuto di un regista californiano. Un’iniziativa alla quale ha fatto da sponda indiretta il pastore Terry Jones, predicatore da strapazzo della Florida già protagonista di altre sfide contro l’Islam. Nel video hanno preso in giro Maometto, lo hanno mostrato mentre faceva sesso ed hanno denunciato i massacri ai danni dei cristiani in Egitto. Il pastore, a sua volta, ha organizzato un processo virtuale contro il Profeta. Gesti di minoranze che prima fanno infuriare altre minoranze ma rischiano di avere conseguenze più estese. [Olimpio, Cds]

• Sulla violenza anti-americana scoppiata ieri racconta Olimpio sul Cds: «La protesta è scattata al Cairo dove circa 3.000 manifestanti hanno formato un corteo dirigendosi verso l’ambasciata statunitense. E una volta a tiro sono partiti all’attacco. Una ventina di estremisti è riuscita ad arrampicarsi sul muro, quindi è entrata nel cortile. Un pugno di scalmanati ha tirato giù la bandiera a stelle e strisce cercando di incendiarla. Altri hanno innalzato sulla recinzione il vessillo nero con versetti religiosi, il simbolo delle correnti salafite, le più radicali nel mondo islamico. Insieme alla bandiere sono spuntati cartelli e slogan in omaggio a Bin Laden. (…) Nella tarda serata dimostranti armati hanno preso d’assalto la sede del consolato statunitense a Bengasi, il capoluogo della Cirenaica e località dove è cresciuta nell’ultimo anno la presenza di formazioni salafite, alcune delle quali sono contigue al qaedismo. L’attacco è stato ancora più violento di quello avvenuto nella capitale egiziana. E testimoni hanno riferito di locali in fiamme accompagnati da scontri tra assalitori e forze dell’ordine. Poi, in un rincorrersi di informazioni difficili da verificare, la notizia dell’uccisione di un dipendente della sede diplomatica, un funzionario americano».