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 2012  settembre 12 Mercoledì calendario

Barcellona in piazza per chiedere l’indipendenza da Madrid

• Un milione, un milione e mezzo di persone hanno manifestato pacificamente per le strade di Barcellona chiedendo la secessione dallo Stato spagnolo. Quella che si annunciava come la più grande manifestazione catalanista nella storia della Spagna democratica, ha raddoppiato le dimensioni. Gli slogan e gli striscioni di questa marea umana lasciavano pochi dubbi: «Indipendenza». «Catalunya, nou estat d’Europa», nuovo Stato d’Europa. Scrive Cicastro sul Cds: «L’occasione è stata la festa “nazionale”, la Diada cioè semplicemente il “giorno”. La ricorrenza nasce da una sconfitta del 1714 quando i Borboni ruppero le difese cittadine e, dopo 13 mesi di assedio, conquistarono Barcellona. Non è mai un buon segno quando la festa nazionale è il ricordo di una disfatta, porta rancori e rivalse. Chiedere a serbi e kosovari per conferma. Ieri, però, tutto si è svolto in perfetta serenità lasciando ancora spazio alla politica perché risolva i problemi in modo civile».

• Alla base delle rivendicazioni nazionaliste catalane c’è l’impossibilità di mantenere l’attuale livello di servizi pubblici dopo i tagli richiesti dall’Europa a Madrid e da Madrid alle sue regioni. Impossibilità che però, nel caso catalano non è giustificata dai numeri. Il debito regionale è appena al 20% del Pil e anche se il deficit è in crescita verticale, se anche nelle casse locali mancano i soldi per gli stipendi pubblici e Barcellona ha dovuto chiedere un salvataggio da 5 miliardi allo Stato centrale. Anche se tutto questo è vero, è altrettanto indubbio che Barcellona raccoglie in tasse più di quanto spende e che, con quanto versano i suoi cittadini, potrebbe permettersi asili, scuole, strade e ferrovie a livello di Danimarca, Baviera o Norvegia. [Nicastro, Cds]

• La squadra del Barcellona ha annunciato per il prossimo anno l’adozione di una seconda maglia con i colori e le righe della senyera, la bandiera catalana. [Nicastro, Cds]