Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Il tribunale supremo penale iracheno ha condannato a morte «per terrorismo» l’ex vice-presidente sunnita dell’Iraq, Tareq al Hashemi. Fuggito in Turchia, è stato processato in contumacia. Al Hashemi, uno dei più alti esponenti sunniti, ha sempre respinto le accuse sostenendo che sono «politicamente motivate». L’ordine di arresto contro Al Hashemi e alcuni suoi uomini di scorta, emesso il 19 dicembre del 2011, aveva scatenato una crisi politica: in segno di protesta, il suo blocco politico, Al Iraqiya, era arrivato anche a boicottare temporaneamente le riunioni di governo, guidate dallo sciita Nuri al-Maliqi, e del Parlamento. L’allora vice-presidente fuggì quindi nel Kurdistan iracheno, sotto la protezione del presidente della regione autonoma, Massoud Barzani; il primo aprile si spostò in Qatar, per poi trasferirsi alcuni giorni dopo in Turchia dove tuttora risiede, sotto la protezione delle autorità. La sentenza arriva in una giornata nera per l’Iraq: ieri ci sono stati 75 morti in diversi attentati. [Cds]