Rassegna, 7 settembre 2012
Obama rilancia: non sarà facile, ma ce la faremo
• Barack Obama ha chiuso ieri notte la convention democratica di Charlotte e accettato la ricandidatura. È salito sul palco e ha pronunciato un discorso duro e realistico. «La strada che offro non è veloce, né facile. Mi avete eletto perché vi dicessi la verità e la verità è che ci vorranno anni per risolvere problemi che si sono accumulati nei decenni. Ci vorrà uno sforzo comune, una responsabilità condivisa e la stessa audace sperimentazione che Roosevelt perseguì durante l’unica crisi peggiore di questa. Ma sappi questo, America: i nostri problemi possono essere risolti. Io vi offro una strada verso un futuro migliore e questo è il futuro che vi chiedo di scegliere. Per questo mi candido per un secondo mandato di presidente». Non si tira indietro dal tema più spinoso del suo bilancio. Traccia un elenco puntiglioso, caparbio, che parla a tutte le constituency-chiave per vincere l’elezione del 6 novembre: «Ho risollevato l’America dall’abisso economico. Ho salvato l’industria dell’auto, imposto nuove regole a Wall Street, ridotto le tasse sulle busta paga dei lavoratori, facilitato il credito agli studenti». E, quasi nei ritagli di tempo rimasti liberi dagli assilli domestici, non si è scordato di essere il leader della superpotenza mondiale: «Ho eliminato il terrorista più pericoloso, ho firmato il trattato sulle riduzioni delle armi nucleari con la Russia». [Rampini, Rep]