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 2012  settembre 06 Giovedì calendario

Renzi alla convention di Charlotte: noi vent’anni indietro

•  Racconta Valentino sul Cds che «il sindaco di Firenze ha trascorso 24 ore di passione e contaminazione politica alla convention democratica. La sua prima. Martedì sera ha ascoltato con gli occhi che brillavano il bel discorso di Michelle Obama. Ha visto con soddisfazione la nuova prominenza assunta dai mayor nella gerarchia del partito democratico, da Rahm Emanuel, primo cittadino di Chicago, al leggendario Thomas Menino, in carica per il suo settimo mandato a Boston: “Un segno della rinascita del potere locale”. E soprattutto si è immedesimato nel clima elettrizzante e contagioso, che solo il parterre di una Convention americana sa creare: “Ho rivisto tantissime volte il video col discorso di Obama del 2004, ma esserci dal vivo è un’altra cosa. Loro sanno creare una narrazione, raccontare il loro progetto. Con una incredibile abilità oratoria. Noi siamo vent’anni indietro”. (…) Giornata molto intensa, quella iniziata di primo mattino dal sindaco fiorentino. Poi una colazione ristretta al King’s Kitchen: suoi commensali, insieme al braccio destro Giuliano da Empoli, l’ex ministro degli Esteri britannico David Miliband, il deputato socialista spagnolo Juan Moscoso Hernandez e soprattutto il più importante guru del Partito democratico, John Podesta, che fu capo di gabinetto di Bill Clinton, poi direttore del transition team di Barack Obama, e che oggi elabora i contenuti e forma i futuri amministratori democratici al Center for American Progress. Hamburger per tutti, tranne che per Podesta, il quale è salutista e corre le maratone. Conversazione in inglese e senza interprete. Hanno parlato di elezioni americane, del cauto ottimismo che i capi democratici nutrono sulla rielezione di Obama».