Rassegna, 6 settembre 2012
Renzi attacca, Bersani assicura: primarie aperte
• Dalla convention democratica di Charlotte, negli Usa, Matteo Renzi ha attaccato ancora i dirigenti del Pd. D’Alema? «È andato a Palazzo Chigi non perché è stato eletto, ma perché ha cucito una relazione con Mastella e Cossiga». Gli chiedono di dimettersi da Palazzo Vecchio e lui fa spallucce: «Non sta né in cielo né in terra!». Un fiume in piena: «C’è un gruppo dirigente che si definisce unico rappresentante del Pd. Ma ha fatto il suo tempo e lo vedremo alle primarie...». Nelle stesse ore al segretario del Pd Bersani tocca smentire le voci, sempre più assordanti, di un patto tra i maggiorenti del partito per spartirsi i posti chiave della prossima legislatura. «Sgombriamo il campo da cose che non esistono – ha ammonito Bersani rivolto più ai leader del Pd che alla stampa –. Sento, vedo che da agosto in qua ci sono indiscrezioni su ipotetici patti che io avrei fatto per cariche istituzionali, cariche di partito, cariche di governo...». Veltroni alla presidenza della Camera? Franceschini segretario? D’Alema, Letta e Fioroni ministri? Bindi vicepremier? Niente di tutto questo, giura Bersani. «Non ci sono in corso né patti grandi, né patti medi, né patti piccoli». Poi il segretario ha assicurato: «Ho chiesto io primarie aperte, anche in deroga al nostro statuto». [Guerzoni, Cds]