Rassegna, 5 settembre 2012
Si apre con Michelle la convention democratica
• A Charlotte, in North Carolina, si è parta la convention democratica, con il giuramento sulla bandiera a stelle e strisce pronunciato da un gruppo di bambini della terza elementare mentre a cantare l’inno è stata Amber Riley, giovanissima attrice della commedia musicale Glee. Poi è salito sul palco Julian Castro, il sindaco di San Antonio che ha attaccato a testa bassa Mitt Romney e i repubblicani. Ma il momento più atteso della serata è stato il discorso di Michelle Obama (che i quotidiani non possono riportare perché si è svolto in piena notte italiana). [Gaggi, Cds]
• Sul ruolo di Michelle Obama in questa campagna elettorale scrive Gaggi sul Cds: «A Michelle, però, tocca da tempo fare gli straordinari: con Barack che, con l’uscita dal tunnel della crisi sempre lontana, continua ad avere un indice di gradimento deprimente, è lei, la persona di gran lunga più popolare alla Casa Bianca, a dover cercare di riconnettere il presidente con la sua gente. Non solo gli elettori, ma anche i volontari e i finanziatori della campagna. Da parecchi mesi, ormai, la First Lady gira da un capo all’altro degli Stati Uniti tenendo discorsi a raffica. Incoraggia gli attivisti, chiede anche online contributi per compensare i finanziamenti che Romney riceve dai miliardari conservatori, parla in scuole, piazze, centri sociali. Mostrandosi con tutti alla mano, offrendo a tutti un abbraccio vigoroso senza temere di esagerare con quel gesto fisico. Che, anzi, le serve, come ha scritto ieri il New York Times, a trasmettere un senso di sicurezza, oltre che intimità e calore».