Rassegna, 5 settembre 2012
Il Riesame conferma il carcere per Lusi
• I giudici del Riesame di Roma hanno respinto la richiesta di scarcerazione presentata Luigi Lusi, chiuso a Rebibbia dal 20 giugno scorso. Motivo: i documenti depositati e le dichiarazioni rese dall’ex tesoriere della Margherita dopo l’arresto fanno emergere «un diffuso e grave contesto di illegalità nel quale si muove con allarmante spregiudicatezza, del tutto indifferente alle regole e al sistema di valori su cui si basa la vita democratica del Paese». La Sarzanini sul Cds: «Secondo il collegio “nonostante l’apparente collaborazione, Lusi nei lunghi interrogatori resi dopo la restrizione in carcere, non ha inteso fornire alcun effettivo chiarimento in ordine alla destinazione delle rilevanti somme di cui si è appropriato (stimate in circa 23 milioni di euro) e non impiegate nell’acquisto di immobili in Italia, limitandosi ad ammettere solo le circostanze che erano state accertate ma inserendole in un contesto politico, nel tentativo di legittimare il proprio operato”. Durante il suo interrogatorio davanti al giudice Simonetta D’Alessandro, Lusi aveva dichiarato che “la cattiva gestione della Margherita era iniziata nel 2007 quando si era trovato a dover garantire un patto di divisione delle ingenti risorse (60 per cento ai popolari e 40 per cento ai rutelliani) e di aver dovuto pagare fatture senza alcuna verifica circa la prestazione resa per rimanere nei parametri stabiliti”. I giudici sottolineano come questa dichiarazioni sia stata “decisamente smentita dai politici escussi – Dario Franceschini, Enrico Letta, Pierluigi Castagnetti, Giuseppe Fioroni – i quali escludono anche la possibilità di una intestazione fiduciaria degli immobili da parte di Francesco Rutelli in previsione della confluenza nel Pd, ritenendo la tempistica per nulla plausibile o del tutto inverosimile”, come aveva invece sostenuto proprio il tesoriere».