Rassegna, 5 settembre 2012
Bankitalia: «L’Italia merita uno spread a quota 200»
• Gli economisti della Banca d’Italia hanno definito ingiustificato l’attuale spread tra i titoli di Stato dell’Italia e della Germania. Se si guarda a come vanno realmente l’economia e la finanza pubblica, il differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata non dovrebbe essere superiore ai 200 punti base. Differenziale che ieri è sceso a 427 punti, sulle aspettative per le decisioni del Consiglio della Bce di domani. Tamburello (Cds): «Le stime econometriche realizzate in Banca d’Italia mostrano come la dinamica della crescita economica, le condizioni fiscali e i rischi finanziari non bastano a giustificare il balzo del premio di rischio registrato a partire dall’estate del 2011 dai titoli di Stato italiani. Lo studio, peraltro, evidenzia la “spettacolare riduzione” dei rendimenti dei Bund a 10 anni, al momento intorno all’1,30%, per l’emergere tra gli investitori di timori sulla solidità dell’Unione monetaria. Insomma, la percezione di un rischio di reversibilità dell’euro contribuisce a spiegare l’incremento dei tassi d’interesse nei Paesi più esposti alle tensioni e il sensibile calo di quelli nei Paesi considerati più solidi e sicuri. E non si tratta di un fenomeno limitato ai rendimenti di più lungo termine: sono ingiustificati anche i differenziali per le scadenze più brevi. Sui Btp biennali lo spread dovrebbe essere di 180 punti base contro i 410 degli ultimi mesi e su quelli a cinque anni di 270 punti base contro i 490 indicati dal mercato».
• Ancora a metà del 2009, per dire, la forbice tra Btp e Bund si aggirava a circa 85 punti. [Mastrobuoni, Sta]