Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  settembre 03 Lunedì calendario

Venezia, fischi al mistico Malick

• A Venezia è stato presentato uno dei film più attesi, To The Wonder di Terrence Malick. Racconta Cappelli sul Cds: «Il regista texano affronta un tema universale, la sottile linea che separa l’amor sacro dall’amor profano, la religione che si scolorisce, la fede e il dubbio, la natura minacciosa catturata in immagini di abbagliante bellezza, il senso della vita che brilla al di là dell’istante immediato. Non siamo così lontani da The Tree of Life, il suo precedente film che nel 2011 vinse la Palma d’Oro a Cannes, strappando applausi e buuh: alla Mostra di Venezia ieri gli hanno riservato la stessa accoglienza (per il premio si vedrà)».  

• La Aspesi (Rep) su To the wonder: «Nel film di Malick (applaudito ma anche fischiato), che come sempre incanta coi suoi paesaggi infiniti percorsi da mandrie di cavalli e bisonti, la passione tra due belle creature, Ben Affleck e Olga Kurylenko, lei francese con piccina, lui americano ambientalista, certe volte appare esagerata: lei non smette un momento di danzare, far giravolte, correre, saltare, facendo girare la testa; lui non parla, ha sempre il muso e nell’insieme pare di pietra. Però si adorano, o lui si lascia adorare. Quando a lei scade il visto, e basterebbe che lui la sposasse per permetterle di continuare a danzare nei campi, lui le carica le valigie in macchina e ciao. Altra innamorata, che spazzola cavalli, e lui sempre musone, ma torna l’altra sempre danzerina e invadentemente innamorata. Si sposano e poi si stufano e si pestano, e forse fanno la pace e forse no. Ingombrante la presenza dell’idolo Javier Bardem, ingrossato e imbruttito, prete cattolico che vorrebbe amare la fede e non ci riesce pur visitando vecchi e moribondi. I critici racconteranno i meriti di To the wonder che devono essere molti, esclusa la chiarezza».  

• Terence Malick, ossessionato dalla riservatezza. Di lui, finora, sono circolate pochissime fotografie. Non si presenta mai alle conferenze stampa o ai festival (è assente anche a Venezia). Ha girato cinque film in 38 anni. E adesso ne ha fatti quattro in un anno o poco più. Cappelli (Cds): «Malick è uno che si è sposato tre volte, laureato ad Harvard, traduttore di Heidegger, si è isolato dallo star system (ma tutte le star fanno la fila per lavorare con lui senza badare al cachet)».