Rassegna, 30 agosto 2012
L’orgoglio di Draghi: l’euro va difeso
• «La Banca centrale europea farà tutto il necessario per garantire la stabilità dei prezzi. Rimarrà indipendente. E agirà sempre nel quadro del suo mandato», ha rassicurato Mario Draghi, in un intervento pubblicato oggi nel settimanale Die Zeit, in risposta alle accuse mosse nei giorni scorsi dalla Bundesbank (per i piani di acquisto di titoli in elaborazione in Bce). Ma anche per calmare le «preoccupazioni emerse sul futuro dell’Europa» e per spiegare lo stato di eccezione in cui si trova a muoversi Eurotower. E la necessità, per i banchieri centrali, di poter migliorare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, contribuendo a guadagnare tempo nella crisi, mentre i governi attuano le riforme e progrediscono i progetti europei di unione politica, e di integrazione economica e finanziaria. «Quando nei mercati dominano i timori e l’irrazionalità – scrive Draghi – quando il mercato finanziario comune si fraziona lungo le frontiere fra Paesi, il segnale della politica monetaria della Bce non raggiunge in egual modo tutti i cittadini dell’eurozona». E quindi, per eliminare queste «distorsioni», secondo Draghi, «la fedeltà al nostro mandato a volte richiede di andare oltre i provvedimenti convenzionali della politica monetaria». La Banca centrale europea deve intervenire per garantire la stabilità dei prezzi, anche se a volte «ricorrendo a provvedimenti d’eccezione». Ma, assicura Draghi, rimanendo «indipendente» e nel «quadro del suo mandato», assegnatole dai Trattati. [De Feo, Cds]