Rassegna, 28 agosto 2012
Isaac minaccia New Orleans e oscura Romney
• La tempesta tropicale Isaac sta risalendo il Golfo del Messico in direzione nord-ovest. Cessa dunque lo stato di emergenza a Tampa, dove ieri si è aperta la convention repubblicana, e sulla costa della Florida ma aumenta il pericolo per New Orleans. Isaac sta acquistando forza preparandosi a diventare uragano di categoria 1. L’impatto in Louisiana potrebbe avvenire mercoledì, settimo anniversario dell’uragano Katrina, e sebbene Isaac sia assai più debole il governatore dello Stato, Bobby Jindal, ha lasciato la Convention repubblicana per mettersi ai comandi della gestione dell’emergenza. Nella St Charles Parish di New Orleans è scattata l’evacuazione obbligatoria con 53 mila persone in fuga da onde alte cinque metri. L’allarme investe anche Alabama e Mississippi con la «Fema» (la protezione civile) mobilitata assieme a reparti della Guardia nazionale. Molinari (Sta): «Romney insomma si prepara allo scenario peggiore: se Isaac causerà gravi danni con l’impatto a terra, fra questa sera e domani mattina, potrebbe decidere di chiudere anticipatamente la Convention con quello che una fonte del partito definisce “un discorso ridotto”, nel quale si limiterebbe ad accettare la nomination dicendo che è il momento di dedicarsi a soccorrere le vittime dell’uragano e non di fare politica. L’estrema volatilità della situazione è una sfida inattesa per il metodico Romney, abituato a programmare tutto nei dettagli, soprattutto perché la Convention doveva essere il momento in cui si sarebbe presentato all’America mentre ora tutto deve essere ridiscusso in tempo record per definire messaggi, immagini e discorsi capaci di essere compatibili con il pericolo che incombe su New Orleans».