Rassegna, 27 agosto 2012
Sulcis, la protesta dei minatori a 400 metri di profondità
• Asserragliati a 370 metri sottoterra 27 minatori hanno occupato i pozzi di Nuraxi Figus (a Gonnesa, nel Sulcis), l’ultima miniera di carbone attiva in Italia. Chiedono che la Regione Sardegna e il governo diano il via libera a un progetto che consentirebbe l’estrazione, la lavorazione e la trasformazione in energia elettrica in una centrale vicina. «Non ce ne andremo di qui finché non avremo una risposta certa – hanno fatto sapere prima di calarsi nelle gallerie – sono anni che rinviano. Ora basta». I minatori hanno bloccato gli accessi con cumuli di minerale e mezzi escavatori e hanno con loro 350 chili di esplosivo. L’occupazione è stata decisa dopo che da qualche giorno ai cancelli di Nuraxi Figus sono stati fermati i mezzi che trasportavano residui di lavorazione di gesso provenienti da un cantiere dell’Enel. La protesta è proprio contro l’ente produttore di energia che allo sviluppo del progetto «Carbone pulito», di valorizzazione della miniera del Sulcis, ha preferito la riconversione da olio a carbone del sito di Porto Tolle, in Veneto. [Pinna, Cds]
• A Nuraxi Figus lavorano 520 persone, nel sottosuolo ci sono 30 chilometri di gallerie, quattro pozzi, il più profondo a quasi 500 metri. La miniera è della Carbosulcis, società controllata dalla Regione Sardegna, unica ormai operativa in un bacino che fino al 1960 aveva 18 mila persone occupate. [Pinna, Cds]