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 2012  agosto 27 Lunedì calendario

Sanzioni a Teheran, inchiesta su Unicredit

• Le autorità americane hanno indagato Unicredit per un caso di presunto riciclaggio di dollari con Teheran. Secondo il Financial Times, che cita persone vicine all’inchiesta, Unicredit sarebbe stata inclusa in una lista di banche internazionali messe sotto inchiesta per aver aggirato le sanzioni con l’Iran imposte dagli Usa. Oltre all’embargo sul greggio, Washington ha varato restrizioni anche sulle transazioni finanziarie delle banche iraniane. Al momento starebbero indagando su Unicredit il procuratore di New York, il dipartimento del Tesoro e anche il dipartimento di Giustizia. L’inchiesta, nello specifico, riguarderebbe una sua controllata tedesca, la HypoVereinsbank (Hvb) ora denominata Unicredit Bank Ag.

• Sul caso Unicredit spiega Chiesa (Cds): «Unicredit, il primo istituto bancario italiano per asset in Italia, nei suoi ultimi bilanci aveva già reso noto di stare collaborando con le autorità Usa per una possibile violazione delle sanzioni che proibiscono di fare affari con certi Paesi, senza tuttavia indicare di quali si trattasse. “La questione non è nuova”, fanno infatti sapere da Unicredit. Il fatto, in effetti, era già menzionato in tre documenti: nella relazione finanziaria annuale consolidata 2011, la semestrale al 30 giugno e il prospetto per l’aumento di capitale. In particolare, sul bilancio 2011 a pagina 426 si legge: “È in corso una crescente attività di controllo nel settore delle istituzioni finanziarie, specialmente da parte delle autorità statunitensi, con riferimento all’antiriciclaggio, al contrasto del finanziamento al terrorismo e all’irrogazione di sanzioni economiche per garantire il rispetto delle disposizioni legislative in tali settori. L’Ofac (Office of foreign assets control) è competente con riferimento alle leggi e ai regolamenti statunitensi aventi a oggetto le sanzioni economiche previste per determinati Paesi esteri, cittadini e altre entità. Una società del gruppo sta attualmente rispondendo a un third party fitness subpoena pervenuto dal New York County District Attorney’s Office in relazione a un’indagine in corso riguardante alcuni individui e/o entità ritenuti responsabili di condotte sanzionabili. La società del gruppo Unicredit coinvolta ha comunicato all’Ofac le informazioni fornite al District Attorney’s Office ed è in corso un confronto con tali autorità e sta cooperando pienamente. Inoltre, tale società sta conducendo una revisione interna dei conti e delle operazioni oggetto di indagine”. Stesso riferimento è fatto nella semestrale 2012 a pagina 230 e nel prospetto relativo all’aumento di capitale nel capitolo intitolato “Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso e agli interventi dell’autorità di vigilanza” a pagina 95».