Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 22 Mercoledì calendario

Pedofilia, assolto il Vaticano: «I preti non sono dipendenti»

• La Chiesa non è una multinazionale e un sacerdote non può essere considerato in quanto tale un «dipendente» della Santa Sede. La sentenza della Corte federale di Portland, nell’Oregon, è storica e destinata a lasciare il segno, nei processi contro preti e religiosi pedofili negli Stati Uniti. La questione non riguardava i crimini del reverendo pedofilo Andrew Ronan, peraltro morto nel ‘92. Il processo aveva tirato in ballo per la prima volta direttamente la Santa Sede e andava oltre la singola vicenda: il legale di una vittima, l’avvocato Jeff Anderson, puntava a dimostrare la responsabilità civile dei vertici del Vaticano, a cominciare dal Papa, con relativa possibilità di chiedere direttamente anche alla Santa Sede (si stima che le diocesi americane abbiano già pagato due miliardi di dollari) risarcimenti danni milionari pure in altre cause. Il giudice Michael Mosman, lunedì, ha invece stabilito che la Santa Sede non può essere considerata il «datore di lavoro» del sacerdote. Accuse archiviate, non funziona così: «Allora i cattolici, ovunque, potrebbero essere considerati impiegati della Santa Sede». [Vecchi, Cds]  

• Sulla vicenda spiega Vecchi (Cds): «La storia risale agli Anni Sessanta, padre Ronan era un religioso dei Servi di Maria che aveva cominciato a violentare ragazzini in Irlanda per poi proseguire a Chicago e Portland dopo essere stato trasferito dal suo ordine negli Usa. L’ordine aveva tenuto tutto coperto per 15 anni finché la Santa Sede era stata informata e aveva impiegato solo cinque settimane ad accettare la richiesta di riduzione allo stato laicale (che non equivale a un licenziamento, ha chiarito il giudice). Nel 2002 una vittima denunciò gli abusi subiti da ragazzo e il caso giudiziario contro il Vaticano era arrivato fino alla Corte Suprema: nel giugno 2010 non si era pronunciata sulla richiesta di immunità della Santa Sede e aveva rinviato il fascicolo al tribunale dell’Oregon».