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 2012  agosto 22 Mercoledì calendario

Famiglia Cristiana attacca il Meeting di Cl

• Con un duro editoriale oggi in edicola Famiglia Cristiana ha attaccato il Meeting di Cl: «C’è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perché chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e liberazione. Non ci sembra garanzia di senso critico, ma di omologazione. Quell’omologazione da cui dovrebbe rifuggire ogni giovane. E che rischia di trasformare il Meeting di Rimini in una vetrina: attraente, ma pur sempre autoreferenziale». Lo spunto è il discorso tenuto, domenica scorsa, dal premier Mario Monti giunto a Rimini a inaugurare la kermesse ciellina: «Un lungo applauso del popolo dei ciellini – critica Famiglia Cristiana – ha accolto il premier. Tutti gli ospiti del Meeting, a ogni edizione, sono stati sempre accolti così: da Cossiga a Formigoni, da Andreotti a Craxi, da Forlani a Berlusconi. Qualunque cosa dicessero. Poco importava se il Paese, intanto, si avviava sull’orlo del baratro. Su cui ancora continuiamo a danzare». Un attacco anche al governo (nel giorno in cui il governatore Roberto Formigoni invita «i ministri che vogliono candidarsi a dimettersi ora») perché, a fronte delle parole di speranza sulla prossima uscita dalla crisi, mancano provvedimenti effettivi contro la disoccupazione a e sostegno delle famiglie impoverite. [Soglio, Cds]  

• Sull’attacco di Famiglia Cristiana a Cl scrive Marozzi su Rep: «Parole durissime, anche se in verità di fischi ce ne sono stati in questi 33 anni a Rimini. Da quelli antichi e fortissimi a Sugar Zucchero Fornaciari (“Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica!” e non importa se Cl non sopportava Ac), a quelli a Paola Binetti e Luigi Berlinguer, a Rosy Bindi e Massimo D’Alema, fino alle freddezze per Prodi. L’attacco è tutto politico. E politica è la risposta. “Sono orfani del bipolarismo prodiano” commenta Luigi Amicone, direttore del mensile Tempi. Il deputato Maurizio Lupi è appena più diplomatico: “Chi giudica dall’esterno spesso dice delle stupidaggini ”».