Rassegna, 22 agosto 2012
Il totonomina per il senatore a vita
• Da qualche settimana si discute della prossina nomina di un senatore a vita, dopo la scomparsa di Sergio Pininfarina, il 3 luglio scorso. Breda sul Cds ipotizza alcuni candidati: «Ci sono anzitutto due figure di spicco del dibattito pubblico, provenienti da opposte famiglie politiche ed entrambe con un passato da giornalisti. C’è Gianni Letta che, prima di diventare un ascoltato consigliere di Berlusconi (con vocazione da mediatore nei rapporti con i presidenti della Repubblica), è stato per anni direttore de Il Tempo. E, segnalato più o meno alla pari, c’è Emanuele Macaluso, ex dirigente migliorista del Pci (la stessa corrente del capo dello Stato), con esperienze al vertice dell’Unità e del Riformista. Una coppia alla quale, stando a certi insistenti boatos delle ultime ore, andrebbe affiancato il nome di Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica, con una breve parentesi da parlamentare nel Psi, che da tempo si spende a difesa del Quirinale assediato. Una rosa plausibile, per quanto l’amicizia dei tre con Napolitano potrebbe essere più di ostacolo che di vantaggio, per oggettive ragioni di opportunità. Una terna alla quale sono stati associati altri nomi, con chance molto differenti. Da quello dell’ex capo leghista Umberto Bossi a quello dell’astronoma Margherita Hack».
• L’articolo 59 della Costituzione regola la nomina dei senatori a vita. Lo sono di diritto gli ex capi dello Stato. Il presidente ne può nominare cinque per meriti: non è chiaro se cinque sia il limite massimo o il numero di nomine a disposizione di ogni presidente. [Breda, Cds]