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 2012  agosto 20 Lunedì calendario

La Bce prepara un tetto per lo spread

• Scrive D’Argenio sulla Rep che i tecnici della Bce stanno preparando le misure non convenzionali per soccorrere le nazioni alle prese con spread irragionevoli. Dovranno essere pronte per la riunione del direttivo dell’Eurotower del 6 settembre. E iniziano a emergere i primi particolari del loro lavoro. Come la probabile decisione di fissare un tetto limite agli spread per ogni Paese superato il quale partiranno gli acquisti dei titoli di Stato “Made in Bce” chiamati ad abbassare i tassi dei Paesi sotto attacco. «Il tetto agli spread, rilanciato ieri dallo Spiegel, servirebbe proprio a tenere a bada i mercati, a stabilizzare i costi di rifinanziamento dei Paesi in difficoltà assicurando allo stesso tempo che i tassi tra i titoli dei diversi governi non divergano troppo con vantaggi competitivi per i Paesi più solidi. Il tetto oltre il quale scatterebbero gli acquisti della Bce non dovrebbe comunque essere reso pubblico in modo da non dare riferimenti agli speculatori. Inoltre, la Bce vorrebbe rendere più trasparenti i suoi acquisti di titoli di Stato, annunciando quotidianamente il loro anziché una volta alla settimana, come avviene adesso. La notizia interessa Spagna e Italia. Se Madrid ha ormai aperto alla
richiesta di scudo anti-spread, l’Italia cerca di farcela da sola. Ma non è detto che ci riuscirà visto che non tutto dipende dalle misure messe in cantiere dal governo Monti. Nuovi contagi esterni potrebbero far saltare i piani di Palazzo Chigi. Ecco perché a Roma ci si tiene pronti, con i tecnici del governo che stanno studiando il funzionamento dello scudo».

• Spiega sempre D’Argenio (Rep) che il meccanismo contro lo spread funzionerà così: un Paese alle prese con tassi insostenibili chiede l’intervento del fondo salva-Stati nella funzione anti-spread, come concordato nel Consiglio europeo di fine giugno. Oggi è l’Efsf, il fondo provvisorio con risorse limitate (intorno ai 150 miliardi). Se il 12 settembre la Corte costituzionale tedesca non si metterà di traverso, sarà sostituito dall’Esm, il fondo permanente che porterà in dotazione altri 500 miliardi. Una volta avanzata la richiesta al presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, Commissione Ue e Bce nell’arco di 48 ore stabiliranno se l’intervento dello scudo è giustificato. Quindi verrà firmato un
Memorandum of understandingtra istituzioni Ue e governo con le condizioni da rispettare per ottenere il sostegno. Una volta attivato l’Efsf-Esm entrerà in azione la Bce, con la sua potenza di fuoco illimitata. Che agirà comprando titoli a breve scadenza sul mercato secondario. L’Efsf-Esm potrà invece operare tanto sul primario, cioè direttamente alle aste, quanto sul secondario. Ma la fase delicata verrà prima: sarà il negoziato sul Memorandum, ovvero sulle condizioni per accedere all’aiuto in modo da evitare quanto successo lo scorso anno quando, dopo l’intervento della Bce, il governo Berlusconi è rimasto inerte rendendo inutili gli acquisti di Francoforte (circa 120 miliardi). Un passaggio ad alto rischio (da qui la cautela di Rajoy e Monti) perché può avvenire a costo zero, ovvero senza diktat su nuove manovre e tagli spietati, o con condizioni durissime. Per capirlo basta leggere le linee guida dell’Efsf-Esm».