Rassegna, 17 agosto 2012
Liberi di vendere, Facebook crolla in Borsa
• «Nell’atteso giorno della verità, alla scadenza del primo lock-up che ha “liberato” gli investitori iniziali, Facebook tocca un nuovo minimo storico, scendendo per la prima volta sotto quota 20 dollari. La seduta è partita subito male e a metà mattinata il titolo del social network è scivolato fino a 19,69 dollari, in flessione di quasi il 7% sulla chiusura precedente, per poi terminare a 19,87 dollari (-6,27%). Dal 18 maggio, giorno dello sbarco in Borsa a New York, con un prezzo di collocamento di 38 dollari, il valore si è quasi dimezzato (-47,7%). Dubbi sulla valutazione della società e sulle prospettive di crescita di utili e fatturato hanno pesato sulla quotazione fin dal debutto sul Nasdaq, funestato anche da errori tecnici. Proprio la debolezza del titolo avrebbe dovuto in un certo senso “proteggere” la società dal rischio di vendite a valanga. Ma alla fine ha prevalso il pessimismo» [Giuliana Ferraino, Cds]. «Gli azionisti si possono consolare se considerano che nei mesi scorsi il finanziere George Soros ha comprato azioni per 10 milioni e finora ci perde il 34%» [Rep]