Rassegna, 9 agosto 2012
Drammatica conferenza stampa di Schwazer
• A Bolzano, il marciatore Alex Schwazer, medaglia d’oro della 50 km ai Giochi di Pechino 2008 adesso bloccato per la positività a un test antidoping (Epo), ha fornito in una conferenza stampa la sua versione dei fatti: «Parla per quasi due ore Alex nella saletta dell’hotel Sheraton. Dice di “aver fatto tutto da solo”. Di essersi recato nel settembre 2011 in Turchia, ad Antalya, “perché sapevo da Internet che lì si poteva acquistare l’Epo in farmacia senza ricetta: ho messo sul bancone 1.500 euro e l’ho presa”. Per mesi la roba è rimasta in frigorifero: “E a Carolina (la pattinatrice Kostner, sua fidanzata, ndr) dicevo che era vitamina B12”. Poi, a luglio le iniezioni: “L’ultimo controllo antidoping è stato il 13 luglio e dopo ho cominciato a doparmi, fino al 29”. Il 30 sono arrivati gli ispettori: “Quella mattina avrei potuto dire a mia madre di non aprire, ma non ho avuto la forza, volevo solo che tutto finisse”. Ammette i suoi contatti con il discusso medico Michele Ferrari: “L’ho incontrato 5-6 volte, ma da lui non ho mai preso farmaci: mi preparava le tabelle di allenamento”» [Francesco Alberti, CdS]. Per niente commossi dalle lacrime, molti mettono in discussione la sua versione dei fatti: «Dietro quelle mani sulla faccia, non c’è solo il volto di un ragazzo disperato ma anche il ghigno di un atleta dopato che copre i suoi complici dietro una cortina di bugie, lacrime, e doppie e triple versioni» [Marco Mensurati e Fabio Tonacci, Rep].