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 2012  agosto 05 Domenica calendario

Basta con lo spread e le miserie della politica. Oggi parliamo di Marilyn Monroe.• Come mai? 5 agosto 1962: la trovano morta in casa

Basta con lo spread e le miserie della politica. Oggi parliamo di Marilyn Monroe.

Come mai?

5 agosto 1962: la trovano morta in casa. Sono cinquant’anni oggi. Anche se probabilmente era già morta alle 22 del 4 agosto… Sto dando per scontato che tutti, anche i ragazzini di 16 anni che leggono la “Gazzetta”, sappiano chi era Marilyn Monroe. Faccio bene secondo lei?

Diciamo che era un’attrice bellissima, biondissima, che ha interpretato film di culto come A qualcuno piace caldo oppure Quando la moglie è in vacanza. La scena del soffio provocato dal passaggio della metropolitana che le solleva la gonna bianca.

Il vestito bianco di quella scena, un plissé disegnato da William Travilla, è stato messo all’asta l’anno scorso a Los Angeles. Comprato per 4,6 milioni di dollari da un anonimo che ha fatto la sua offerta per telefono. La venditrice era Debbie Reynolds, che fa collezione di cimeli di Hollywood. Debbie è una spendacciona – una spendacciona di 80 anni – e ogni tanto deve dar via qualcosa per permettersi di vivere come vive. Nel 2003 aveva piazzato l’abito-pantalone rivestito di paillettes (sempre di Quando la moglie è in vacanza) per 58 mila dollari. Marilyn si vende benissimo anche adesso: film, libri, canzoni fruttano ogni anno alla fondazione accudita dagli Strasberg parecchi milioni di dollari. Ogni volta che si offrono oggetti che furono suoi c’è la calca. Il pianoforte bianco di Frederic March, da Marilyn cercato ostinatamente e poi trovato, è stato dato via per 520 mila dollari: l’ha comprato Mariah Carey. Hanno venduto persino una sua radiografia e il loculo al cimitero di Westwood Village  che sta sopra al suo (l’ha offerto su e-bay Elsie Poncher, svuotandolo delle spoglie del marito). Non parliamo dei milioni di fotografie o degli pseudofilmini erotici.

• Restiamo un momento sulla questione del biondo… ricordiamo ai ragazzini che non ne sanno niente che è stata la prima delle bionde…

Non proprio la prima, dato che la precedono di sicuro almeno Jean Harlowe e Mae West. Ma bionda per antonomasia, cioè Bionda Assoluta, Bionda Incarnata – per dir così – quello sì. Tutte hanno voluto essere bionde dopo di lei, e nessuna è mai riuscita a essere bionda come lei.

Bionda naturale?

Ossigenata. Era di un normale castano chiaro. Fece vedere la scriminatura a Truman Capote nel ’55, quando lui la intervistò e costruì su di lei il personaggio di Colazione da Tiffany (andato poi alla quasi debuttante Audrey Hepburn, perché Marilyn, con i suoi ritardi pazzeschi e le sue amnesie sul set, faceva saltare i conti dei produttori). Capote: «E io che credevo fossi bionda naturale!». Marilyn: «Ma nessuna può essere bionda naturale fino a quel punto!». Del resto: era miope e questo le dava quello sguardo trasognato. E aveva un’anca leggermente spostata, fatto che contribuiva in modo decisivo alla celebre camminata (secondo altre fonti fu Ferragamo a segarle un poco uno dei due tacchi da 11 centimetri delle celebri decollétés di A qualcuno piace caldo).

• Chi s’è accorto che Marilyn era Marilyn?

Faceva l’operaia in una fabbrica di paracadute e vennero a fare un servizio fotografico. La notarono e le fecero un contratto da modella. Si chiamava ancora Norma Jean Baker. Il merito forse va attribuito a Hugh Hefner: stampò la foto di Marilyn nuda su un tappeto rosso sul primo numero di “Playboy”. Era il 1953. La rivista andò esaurita in un attimo. La foto era stata scattata da Tom Kelley, Hefner la pagò 50 dollari. Dopo Hefner, il suo mentore vero, al cinema, è stato Billy Wilder. Al produttore che impazziva per i suoi ritardi, rispondeva: «Se la tua preoccupazione primaria è la puntualità di un’attrice, posso scritturare mia zia di Vienna che sta sempre con l’orologio in mano». Bisogna capire che Marilyn, da questo punto di vista, era al di là di ogni immaginazione. Wilder ha raccontato che certe scene di A qualcuno piace caldo bisognò rifarle 123 volte. «In Quando la moglie è in vacanza, dopo aver ripetuto la stessa scena 73 volte, per incoraggiarla le dissi: "Non essere preoccupata, Marilyn". E lei, stupefatta: "Preoccupata? Di che?"»

• L’hanno ammazzata o no?

Chi sa. Uccisa, non s’è uccisa. Era l’amante dei due Kennedy e li aveva sentiti dire molte cose compromettenti su Castro e Cuba. Sosteneva di aver tutto scritto in un quadernetto rosso che non è mai stato trovato e che forse non esisteva. L’ha mandata all’altro mondo una dose di Nembutal, che non ha però preso per bocca: glielo hanno messo in corpo con una siringa o con una supposta. Potrebbe anche essere stato un incidente: il giorno prima il medico Hyman Engelberg le aveva prescritto del Nembutal e la sera del 4 agosto, poiché non riusciva a dormire, chiese all’odiata governante Eunice Murray di farle un clistere di cloralio idrato. Barbiturici e cloralio sono una miscela velenosissima. Potrebbe essere. Né suicidio né delitto – due modi di morir giovani che hanno alimentato il mito – ma un semplice, banale incidente indegno di lei.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 5 agosto 2012]