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 2012  agosto 06 Lunedì calendario

Olimpiadi, oro per i fiorettisti azzurri

• La squadra del fioretto maschile (Valerio Aspromonte, Giorgio Avola, Andrea Baldini, Andrea Cassarà) ha dato all’italia la sesta medaglia d’oro: «La medaglia conquistata dal quartetto azzurro porta l’Italia in testa al medagliere della scherma con 3 ori (tutti nel fioretto, Di Francisca nell’individuale femminile e le due squadre), 2 argenti (Errigo nel fioretto femminile, Occhiuzzi nella sciabola individuale) e 2 bronzi (Vezzali nel fioretto femminile e la squadra maschile di sciabola)». [Cds] Dalle scherma, che ha esaurito il suo programma, sono sin qui arrivate 7 delle nostre 14 medaglie. Sulla Stampa, Marco Ansaldo avverte: «Il bancomat ha chiuso. L’Italia d’ora in poi dovrà arrangiarsi e trovare il “pin” con cui incassare altre medaglie».

• Il giamaicano Usain Bolt ha vinto l’oro dei 100 metri (9”63, record olimpico): «Ancora lui. Come a Pechino, il 16 agosto 2008. Come al Mondiale del 2009. I 100 metri restano il regno di Usain Bolt, 26 anni, quarto oro olimpico in carriera. Non arriverà mai a eguagliare Phelps, ma può arrivare ai nove ori di Carl Lewis. Per ora lo ha eguagliato, perché soltanto Lewis aveva vinto due volte l’oro olimpico dei 100 metri (Los Angeles 1984 e Seul 1988). È stata una finale da urlo, la più veloce della storia di Olimpia, con sette sprinter su sette (Powell si è infortunato e ha chiuso al passo) capaci di correre sotto 10” e ha prodotto un tempo fantastico per la freccia di Trelawny: 9”63, appena 5/100 in più del suo record, realizzato tre anni fa a Berlino contro il 9”72 di Yohan Blake (argento), il 9”79 di Justin Gatlin, il peccatore che è tornato dopo quattro anni di squalifica per doping e che ha soffiato per 1/100 il podio al grande Tyson Gay, riemerso da un intervento all’anca che avrebbe messo fuori causa chiunque» [Fabio Monti, Cds]. In finale non c’erano italiani. Pietro Mennea: «Da trent’anni non entriamo in una finale olimpica, ma il perché non dovete chiederlo a me o a quelli che c’erano prima: io le mie quattro finali olimpiche le ho corse, e le assicuro che i grandi avversari c’erano anche all’epoca» [Andrea Sorrentino, Rep].

• Il sudafricano Oscar Pistorius (senza gambe) ha chiuso all’ultimo posto la sua semifinale dei 400 metri, applaudito da 80mila spettatori: «È stata l’emozione prima della grande emozione: cosa fa Kirani James, il grenadino che ha appena vinto la seconda semifinale dei 400 dando l’impressione finalmente di poter scendere sotto i 44” quindi uno che potrebbe essere il futuro di questa specialità un po’ svuotata? Cosa fa? Va’ a chiedere il pettorale a Oscar. E se questo sport ha un’anima, beh, allora quest’anima speriamo che un fotografo l’abbia catturata mentre i due campioni si scambiavano l’ideale maglia dopo una partita impari, perché ieri Oscar Pistorius, “the history maker”, non ce l’ha fatta, in finale proprio non poteva arrivarci. Se n’è accorto quando Jonathan Borlee lo ha prima affiancato e poi sfiancato. Oscar si ferma qui, con un ultimo posto che è la sua vittoria. Si ricorderà di quel pianto prima di andare sui blocchi: “La gente mi acclamava: è stato incredibile”» [Enrico Sisti, Rep].

• A Wimbledon, il tennista britannico Andy Murray ha vinto la medaglia d’oro del singolare maschile battendo lo svizzero Roger Federer (6-2, 6-1, 6-4) cui si era arreso nella finale dell’8 luglio: «Alle cinque della sera italiane, quando Andy Murray ha infilato l’ultima banderilla di un ace sull’agonizzante controfigura di Roger Federer, la nobile Wimbledon è saltata per aria come una qualsiasi curva di ultras. Un attimo sospeso d’incredulità e poi l’apoteosi di urla e abbracci, mentre il nuovo re scozzese di Wimbledon correva ad abbracciare la mamma, fra cori da stadio. Se le medaglie si pesano e non si contano, questa è di gran lunga la più pesante per il Paese organizzatore dei Giochi. L’ultima volta in cui un britannico, Fred Perry, aveva trionfato sulla sacra erba era 76 anni fa, la regina Elisabetta era una bimba di dieci anni, l’Impero era ancora tale e Giorgio VI, quello de “Il discorso del re”, ancora non immaginava di dover succedere al fratello Edoardo e se ne fregava serenamente della balbuzie. È vero che “sono solo le Olimpiadi”, ma si capisce che per la Gran Bretagna comunque sia stata una giornata di festa nazionale. “Il nostro King Andy!” si sgolano i commentatori della Bbc, tralasciando per una volta di precisare che si tratta di un re di Scozia, come avrebbero fatto per un calciatore o un velocista» (Curzio Maltese, Rep).

• Beppe Grillo ha attaccato le Olimpiadi definendole «trionfo del nazionalismo», «un bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali». Stoccate anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si precipita «a congratularsi con l’atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi d’informazione». Antonio Di Pietro: «E mo’ neanche le Olimpiadi ci possiamo vedere in santa pace?». Pippo Baudo: «Per far parlare sempre di sé, Grillo deve spararla sempre più grossa. E sulle Olimpiadi ha scritto una vera e propria sciocchezza». [Labate, Cds]