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 2012  agosto 03 Venerdì calendario

I pm: «Sì ai domiciliari per Lusi». Oggi la decisione

• I pubblici ministeri romani hanno dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per Luigi Lusi, però hanno posto come condizione la «tutela delle esigenze cautelari», cioè deve rimanere lontano dalla moglie. L’ex tesoriere della Margherita non potrà avere contatti con l’esterno, tantomeno con gli altri indagati per l’associazione a delinquere che lui stesso è accusato di aver creato e guidato. Dunque, neanche con Giovanna Petricone, la donna che ha sposato nel luglio 2009 e che è rimasta per due mesi detenuta a casa per gli stessi reati di appropriazione indebita e illecito reimpiego del denaro contestati a lui. Arriverà questa mattina la decisione della giudice Simonetta D’Alessandro e la concessione del beneficio appare tutt’altro che scontata. [Sarzanini, Cds]

• La Sarzanini sul Cds: «Ieri la Corte di cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza che annullava l’arresto rinviando gli atti a un nuovo tribunale del Riesame. Ma ha pienamente confermato l’impianto accusatorio del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Stefano Pesci ritenendo che nei confronti di Lusi ci siano “gravi indizi” soprattutto per quanto riguarda l’associazione a delinquere nella quale proprio lui “aveva provveduto a distribuire a ciascun associato i rispettivi compiti non senza aver prima messo al corrente i sodali che, avendo ricevuto illimitata fiducia da parte dei componenti della Margherita ormai prossima all’estinzione, era in grado di operare del tutto indisturbato sul conto corrente presso la Bnl all’interno del Senato”. Scrivono i giudici di piazza Cavour: “Lusi si era avvalso della moglie con il compito di effettuare la necessaria triangolazione per “schermare” i veri responsabili degli ammanchi costituendo – su input della stessa Petricone – la società di diritto canadese Luigia Ltd con sede presso l’abitazione del fratello di lei a King City in Ontario e affidando ai due commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio la redazione di un bilancio tale da giustificare che le spese del partito erano rimaste invariate o addirittura aumentate, e ai fidati collaboratori Paolo Piva e Diana Ferri l’amministrazione delle due società civetta TTT srl e Paradiso immobiliare, quest’ultima acquisita un anno dopo la costituzione della TTT a riprova dell’adattamento del programma delinquenziale al diverso atteggiarsi della congiuntura politica, essendo chiaro soltanto che l’arricchimento di Lusi avrebbe comportato una parallela garanzia per il futuro di tutti i componenti del sodalizio”».