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 2012  agosto 02 Giovedì calendario

I boss di Gomorra nella black list degli Usa

• Il Dipartimento del Tesoro americano ha inserito i boss di Gomorra nella black list degli Stati Uniti.  Sono scattate così le sanzioni nei confronti di cinque esponenti di spicco della criminalità organizzata campana. Tre appartengono al clan dei Casalesi: si tratta dei padrini Antonio Iovine e Michele Zagaria, con il loro luogotenente Mario Caterino. Nel mirino delle autorità statunitensi anche Giuseppe Dell’Aquila, ritenuto il capo della potente cosca Mallardo attiva nel territorio di Giugliano, e Paolo Di Lauro, esponente del clan Contini del centro di Napoli. Non potranno avere aziende né beni sul territorio né fare affari con cittadini statunitensi. E vengono, di fatto, banditi dall’economia americana. [Del Porto, Rep]

• Racconta Saviano (Rep) che «esattamente un anno fa il governo di Obama aveva dichiarato guerra alla camorra, definendola “una delle quattro organizzazioni criminali più pericolose per l’interesse degli Stati Uniti”, insieme alla Yakuza, ai Los Zetas messicani e alla mafia russa. Ma come hanno fatto i piccoli boss della provincia campana a diventare un fantasma così spaventoso per la potente economia di Wall Street? È stata proprio la grande crisi a facilitare l’assalto criminale al cuore del capitalismo mondiale. Pieni di liquidi, i boss casalesi hanno avuto gioco facile nel trovare interlocutori con cui riciclare gli immensi proventi del narcotraffico. Soprattutto nei settori in cui sono esperti anche in Italia: cemento, rifiuti, ristorazione, edilizia. I soldi non hanno odore, soprattutto per le banche: la Drug Enforcement Administration ha calcolato che gli istituti di credito europei e statunitensi lavano tra i 500 e i 1.000 miliardi di dollari di denaro sporco ogni anno. Dagli anni Novanta ad oggi sono entrati negli Stati Uniti 5.500 miliardi di dollari provenienti da estorsione, narcotraffico, traffico di esseri umani e attività criminali. Negli anni passati banche importanti come Citibank, Hsbc e Wachovia sono state accusate di fare affari con le organizzazioni criminali».