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 2012  agosto 01 Mercoledì calendario

Disfatta Pellegrini: solo quinta nei 200 sl

• Ieri da Londra è arrivata la seconda delusione per Federica Pellegrini, arrivata solo quinta nei 200 stile libero, dove era data per favorita. Oro alla Schmitt (1’53”61, record olimpico, meglio di Pellegrini a Pechino), argento alla Muffat, bronzo alla Barratt. L’italiana ha ammesso: «Ci ho provato ma i miracoli in questo sport non esistono. Non sono arrivata in grande forma. Prima o poi doveva vincere qualcun’altra. Io mi chiamerò sempre Federica Pellegrini». Ha poi spiegato: «Che dovevo fare? Ci ho creduto, non avevo alternative, fino a che sei in gara tenti il pensiero positivo ma non è che posso mentire:non ne avevo e a differenza di altri non do la colpa alla preparazione, vi sembrerà strano ma non ho neanche intenzione di cambiare allenatore. Sono usurata, il mio fisico mi ha detto che sono satura. Ora si rifiata». [Zonca, Sta]

• La Pellegrini ha fatto sapere che ora vuole prendersi del tempo lontano dalle piscine: «Stare a casa dieci giorni per Natale se mi va, nuotare solo perché mi piace farlo senza obblighi, senza dover dimostrare ogni volta qualcosa. Voglio godermi le uscite, fare tardi senza l’ansia dell’allenamento all’alba. Stare anche fuori dall’acqua finalmente. Magari mi iscrivo all’università, imparo l’inglese. Ho 23 anni, se respiro a Rio 2016 ci arrivo».

• Federica Pellegrini compirà 24 anni domenica. [Piccardi, Cds]

• A proposito del flop della Pellegrini, scrive Boffo sulla Stampa: «Il nuoto italiano è crollato tutto insieme. Nei 100 rana con Scozzoli, nei 100 stile libero con Magnini e Dotto, ovviamente nella 4X100 uomini. Batterie a terra, gruppo spaccato. Magnini accusa la preparazione inadeguata, Dotto e il settore tecnico si offendono, Magnini ci ripensa. È un fatto che il trasferimento a Roma della Pellegrini alle dipendenze del tecnico dei velocisti, Rossetto, abbia paradossalmente rallentato i bad boys. Da squali a tonni. Una compagna di nuotate troppo ingombrante, molto esposta, sicuramente coccolata. Qui le responsabilità della federazione sono evidenti, il flop di questi Giochi è soprattutto il fallimento dei vertici: le Olimpiadi vanno programmate, non improvvisate. E in fondo Federica non si è mai staccata da Verona, il centro tecnico in cui l’ha allevata splendidamente Castagnetti, prova ne siano gli stage organizzati nella sua città».