Rassegna, 1 agosto 2012
Nuovo blackout in India: al buio in 600 mila
• Un blackout elettrico, il secondo nel giro di due giorni, ha lasciato al buio oltre la metà della popolazione dell’India, circa 600 mila di persone, a causa del quasi simultaneo collasso delle reti di approvvigionamento in 20 Stati del Nord, dell’Est e del Nord-Est del Paese. Lunedì, un altro blackout aveva lasciato senza elettricità 300 milioni di persone nel Nord del Paese. Il guasto ha bloccato per sei ore 200 minatori nelle miniere di carbone del Bengala, ha paralizzato la metropolitana di New Delhi e ha fermato 400 treni. Il ministro dell’Energia, Sushilkumar Shinde, ha precisato che il mega blackout si è verificato intorno alle 13 locali (le 9,30 italiane) ed è stato causato dal fatto che gli «Stati hanno superato le loro capacità di approvvigionamento autorizzato sulla loro rete», causando un effetto domino. L’area colpita si è estesa dalla frontiera pachistana ai confini del Nord-Est verso la Cina, interessando Nuova Delhi, Calcutta e Lucknow: in totale 20 dei 29 Stati del Paese. [Sta]
• Oltre 300 milioni di indiani vivono in case senza elettricità. [Farina, Cds]
• Scrive Farina sul Cds: «Il problema immediato ha un nome: carbone. Più della metà della capacità energetica indiana (205 gigawatt) si basa su combustibili fossili (e quasi al 50% sul carbone). Le centrali idroelettriche, che secondo i padri della nazione come il Pundit Nehru dovevano essere “i templi della nuova India”, concorrono soltanto per il 12% della produzione mentre il nucleare è fermo al 3%. Il paradosso è che l’India è al quarto posto per l’estrazione del minerale nero. Eppure non ne estrae a sufficienza per il crescente fabbisogno interno. L’azienda Coal India Ltd è il maggior player mondiale con quasi 400 mila dipendenti. Detiene, per legge, il monopolio dell’attività estrattiva. E i monopoli, si sa, spesso non sono sinonimo di efficienza. Poi ci sono i prezzi dell’energia al consumo mantenuti bassi dai politici, i ritardi nell’apertura di nuove miniere dovuti ai (sacrosanti) vincoli ambientali. Energia, ecologia e democrazia non sempre fanno rima».